Cles, approvato il Piano baite che non comprende le malghe

Cles. È passata all’unanimità, con il voto decisivo delle minoranze per garantire il numero legale, la delibera del consiglio comunale di adozione definitiva del Prg per la conservazione del...



Cles. È passata all’unanimità, con il voto decisivo delle minoranze per garantire il numero legale, la delibera del consiglio comunale di adozione definitiva del Prg per la conservazione del patrimonio edilizio tradizionale montano, volgarmente definito “Piano baite”. Dei 14 voti favorevoli al provvedimento infatti ben 6 sono venuti dalle minoranze (Pd, Unione Civica di Centre, Ascoltiamo Cles e Lega Nord) che hanno così supplito all’assenza, forzata per conflitto di interesse, di tre esponenti di maggioranza. «Un risultato che non è solo frutto del buon clima che si è instaurato in questi anni tra le varie anime che compongono il consiglio comunale, ma sopratutto perché l’iter del “piano baite” in questi anni è stato condiviso con informative puntuali alle minoranze che hanno così sempre avuto voce in capitolo» - commenta Ruggero Mucchi. Per il sindaco di Cles il “Piano baite” era diventato quasi una scommessa da vincere, dopo anni in cui il provvedimento era rimasto chiuso nei cassetti del municipio, e c’è grande soddisfazione per averlo concluso con l’attuale compagine amministrativa.

Il Piano è stato seguito in prima persona dall’assessore all’urbanistica e alla montagna (oltre che vicesindaco), Diego Fondriest che in aula ha ricordato i vari passaggi del provvedimento giunto in porto anche grazie alla collaborazione della Forestale e in modo importante del consigliere comunale Adriano Taller, ex custode forestale ora a riposo. In prima adozione il Piano baite era stato adottato in ottobre (anche allora all’unanimità) e nei due mesi di pubblicazione sono pervenute al Comune tre osservazioni. Due sono state presentate da privati. La prima riguardava un rudere in Cc Mechel (in prima adozione non considerato) che è stata accolta integralmente ed inserita nel tipo A (ristrutturazione edilizia). La seconda una baita in Cc Cles ed è stato parzialmente accolta per soddisfare esigenze funzionali. La terza osservazione riguardava rudere e malghe di proprietà comunale ed è stata accolta solo relativamente ad un rudere, la p.ed. 1823, ammessa nel piano prevedendone un intervento di ricostruzione tipologica, analogamente ad altri manufatti di proprietà privata con caratteristiche simili.

Invece non sono state inserite nel Piano le malghe perché manca una valutazione delle caratteristiche tipologiche, e da una prima analisi non sono emersi elementi tali da permettere l’individuazione di una specifica tipologia edilizia. G.E.















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