«Class action per la variante est» 

Contromisure. Il sindaco di Cles Ruggero Mucchi ha ventilato l’ipotesi in consiglio comunale. Dall’appalto dei lavori per la nuova strada è  trascorso un anno. C’è il rischio che tutto venga annullato per poi essere rifatto: così potrebbero passare anni. «Un macigno sul nostro paese»


Giacomo Eccher


Cles. «Variante est, l’incertezza pesa come un macigno sul nostro paese!». Non ha usato mezze parole, tanto da minacciare una class-action, il sindaco Ruggero Mucchi commentando le voci che rimbalzano da Trento sullo stallo dell’appalto della circonvallazione est della borgata, un’opera che da queste parti aspettano da trent’anni. «Le Valli del Noce, ma soprattutto Cles - ha detto il primo cittadino presentando il bilancio comunale 2020 - non possono assolutamente permettersi di vedere arenarsi tutto un’altra volta e in tal caso si dovrebbero anche approfondire nel dettaglio le eventuali varie responsabilità sopravvenute, perché ci sarebbero tutte le condizioni per intraprendere una class-action nei confronti di tutti gli attori protagonisti di una tale disfatta».

Il contratto

A far temere il peggio sono le difficoltà intervenute per la sottoscrizione del contratto da parte dell’Ati che quasi un anno fa si era aggiudicata l’appalto con un ribasso dell’11,171% per un importo di 38.252.545 euro. Ati (in sigla Associazione temporanea imprese) che lo ricordiamo è composta dalla capofila E.ma.pri.ce spa (Bolzano), con la Collini Lavori spa (Trento) e la Technik Bau srl (Bolzano). Un’evoluzione negativa che potrebbe anche sfociare in un nuovo fallimento dell’appalto con la conseguente totale riformulazione della gara che andrebbe basata sulle nuove norme europee e che vedrebbe l’obbligo di redigere il progetto definitivo da parte della stazione appaltante. In sostanza potrebbero passare un altro paio d’anni anche solo prima di poter vedere bandita la nuova gara. Sempre che la Provincia decida di procedere in tal senso o piuttosto che si cambi direzione e progetto con tempistiche lunghissime e indefinite.

Lo stallo

Incertezza assoluta dunque di cui il nostro giornale già lo scorso 18 maggio aveva avanzato dubbi ma senza sollevare particolari reazioni da parte degli organi competenti. Incertezza che ora rischia di diventare certezza perché Cles, oltre a non poter intravvedere la soluzione al problema traffico, non può intraprendere una vera e decisa via per lo sviluppo futuro senza conoscere il destino della Variante est. Molte infatti sono le tematiche – ha ricordato Mucchi - che dipendono direttamente da essa: gli investimenti sui parcheggi di attestamento, il polo intermodale di piazza Fiera, la riqualificazione del sistema viario interno, i collegamenti con le frazioni, la pedonalizzazione del centro, gli investimenti nella ciclabilità, il futuro agricolo dei Paludi, la raggiungibilità della zona industriale di via Degasperi, ecc.

Alle preoccupazioni allarmanti del sindaco si sono aggiunte le voci unanimi dei rappresentanti dei vari gruppi consiliari di maggioranza nel denunciare uno stallo di cui il Comune è assolutamente una vittima senza di fatto aver avuto nessuna possibilità concreta di interloquire con gli organi provinciali preposti alla realizzazione dell’opera.

L’interrogazione

Per cercare di avere un risposta si è mosso con un’interrogazione in Provincia il consigliere Luca Zeni (Pd) che vuol sapere dalla giunta se corrisponde al vero il blocco delle procedure per l’affido dei lavori della circonvallazione di Cles. E se sì, quali iniziative s’intendono adottare per superare l’impasse e «per venire finalmente incontro alle sacrosante esigenze della popolazione clesiana, ancora una volta vera “vittima” dell’incapacità della politica di risolvere le questioni più urgenti».

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