la tragedia

Cacciatori morti a Peio, si attendono gli esami dei fucili

Quale arma ha sparato il colpo mortale che ha ucciso Massimiliano Lucietti? Il messaggio di Maurizio Gionta (che aveva trovato il corpo del ragazzo) prima di togliersi la vita: «Non datemi colpe che non ho»

IL DRAMMA. Massimiliano ucciso da un colpo di fucile 

IL SUICIDIO. Si è tolto la vita il cacciatore che aveva trovato il corpo di Max

I VIGILI DEL FUOCO. Il dolore per la morte di Massimiliano: "Eri uno di noi"



TRENTO. Per chiarire il caso dei due cacciatori morti a distanza di 24 ore l'uno dall'altro a Peio sarà necessaria l'analisi delle armi sequestrate per capire quale fucile ha sparato il colpo mortale che ha ucciso Massimiliano Lucietti.

Gli inquirenti infatti hanno sequestrato sia il fucile del 24enne, morto domenica mattina 31 ottobre nei boschi sopra Celledizzo, che quello del 59enne Maurizio Gionta, cacciatore ed ex guardia forestale che ha ritrovato il corpo del giovane e poi, secondo gli elementi raccolti dai carabinieri, lunedì mattina si è tolto la vita.

L'uomo, che era stato sentito come persona informata sui fatti ma non era indagato e su cui non c'erano sospetti, ha lasciato anche un biglietto, in cui ha chiesto di non essere incolpato per la morte del 24enne («Non datemi colpe che non ho», il drammatico messaggio lasciato ai familiari).

La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e attende gli esiti dell'autopsia sul corpo di Lucietti - per cui ci vorrà tempo - e anche gli esami balistici sulle armi sequestrate, che dovrebbero arrivare in un paio di giorni. 













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