Benedetti a Vigo di Ton il sale e 4 asinelli
La cerimonia ieri davanti alla Famiglia Cooperativa Primanaunia con l’arcivescovo emerito Bressan
VIGO DI TON. L’appuntamento con la tradizione quest’anno ha fatto tappa in piazza Guardi, a Vigo di Ton. La benedizione del sale nella Giornata di Sant’Antonio Abate è un rito antichissimo tornato attuale grazie alla Famiglia Cooperativa Primanaunia e, in particolare, al suo ex presidente Ottorino Angeli che l’ha guidata per oltre quarant’anni.
Vigo di Ton ospita la sede della cooperativa di consumo nata sul finire degli anni Novanta dall’unificazione delle “Famiglie” di Campodenno, Sporminore e Vigo di Ton ed è la località scelta quest’anno dalla cooperativa con oltre cento anni di storia e presieduta da Giuseppe Dalpiaz per un appuntamento che ha chiamato a raccolta un pubblico numeroso e di tutte le età. «Ogni 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, i nostri parroci impartivano la benedizione del sale – ha ricordato Dalpiaz –. Con questo segno di amore si poneva sotto protezione divina l’economia e la vita dei nostri genitori e dei nostri avi». Il sale benedetto «veniva consumato dal bestiame – ha aggiunto – perché diventasse forma di prevenzione dalle malattie e quindi garanzia di un piccolo reddito alle famiglie». L’evento è stato anche caratterizzato da un gesto di concreta solidarietà: quanto ricavato dalle offerte per le confezioni di sale benedetto viene infatti devoluto all’associazione “Amici del Madagascar” guidata dalla presidente Rita Cattani.
Prima del momento più atteso, la benedizione del sale affidata all’arcivescovo emerito di Trento, monsignor Luigi Bressan, affiancato da padre Giorgio Silvestri, priore di San Romedio, hanno parlato il sindaco di Ton Angelo Fedrizzi, il presidente della Comunità di Valle Silvano Dominici, Carlo Pezzato presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini, il senatore Tarcisio Andreolli. Gli interventi hanno posto l’accento sull’importanza della cooperazione, del mantenimento dei punti vendita nei nostri paesi e delle tradizioni del passato. Presenti anche quattro asinelli, portati da Giorgio Pederzolli, che sono stati simbolicamente benedetti. Al termine della cerimonia, spazio a un momento conviviale nella palestra del paese dove, con l’aiuto degli alpini, sono stati offerti pane, cotechino e vino. (f.b.)