Baite Mendola, primo sì al piano riqualificazione
Contrarie le minoranze di Cavareno: «Non si capisce cosa accadrà a queste case una volta intavolate: affitto o vendita?». Zani: «In ogni caso andranno all’asta»
CAVARENO. «Una scelta politica che vogliamo portare fino in fondo». Così il sindaco di Cavareno, Gilberto Zani, commenta il via libera del consiglio comunale al piano attuativo “PAS comparto B" per la riqualificazione ambientale e recupero baite alla Mendola insistenti su terreno comunale. Il documento, approvato con 9 voti favorevoli e 5 contrari, è stato illustrato dall’architetto Remo Zulberti, estensore del Prg. Il piano dovrebbe mettere la parola fine alla vicenda delle baite dopo le operazioni di urbanizzazione che hanno riguardato oltre 130 baite disseminate nel bosco della Mendola coinvolgendo, oltre al Comune di Cavareno, quelli di Caldaro e di Ruffré Mendola.
La zona interessa nello specifico 19 baite che non sono rientrate nelle sanatorie edilizie che si sono susseguite negli anni in quanto edificate su demanio pubblico gravato da uso civico. E nel gruppo ci sono anche le sei casette che appena due settimane fa sono state bersaglio dell’ennesimo gesto di vandalismo (il quarto in pochi anni). “Pacificare un’area dopo 40 (quaranta!) anni di liti crediamo sia un atteggiamento doveroso cui ognuno di noi è chiamato a fare assumendosi le responsabilità che gli competono. Adesso riteniamo ci siano tutte le condizioni per farlo, nel rispetto delle leggi e anche nell’interesse del nostro Comune e di una porzione di territorio che in questo modo esce da anni di degrado - ha sintetizzato il sindaco prima di mettere ai voti la proposta, che però non ha convinto la minoranza. «Non è una contrarietà di principio, perché è ora di chiudere questo capitolo, ma il piano manca di chiarezza, per questo abbiamo chiesto il rinvio che ci è stato negato» - spiega il consigliere Damiano Zini. Il piano attuativo – ricorda Zini - è stato commissionato al tecnico due anni fa e c’era tutto il tempo di predisporlo senza lasciare aperte incognite come la sorte che avranno queste casette una volta intavolate, se saranno vendute o affittate. Non basta dire che ci penseremo dopo, la cosa andava definita subito e tra affitto e vendita, la minoranza è per questa seconda soluzione. «Con gli affitti veri o presunti abbiamo visto che cosa è successo in questi 40 anni, se davvero si vuole girare pagina le casette il Comune le dovrebbe vendere con asta pubblica» - conclude Zini. Per il sindaco il piano è stato stilato nel pieno rispetto delle norme ed è stato approvato in tutte le sedi. «Andiamo avanti con prudenza perché la vicenda, visti i trascorsi, è complicata e va chiusa bene».
Quanto al dilemma tra vendita ed affitto, Gilberto Zani ricorda che ad esempio il Comune di Caldaro le baite le ha affittate, mentre invece Ruffré le ha vendute. «Noi ci teniamo le mani libere, deciderà il consiglio al momento opportuno. In ogni caso - conclude il sindaco di Cavareno verrà fatta un’asta pubblica sia che si tratti di affitto che di vendita».
Il piano attuativo rimarrà in visione per un mese per raccogliere eventuali osservazioni e poi tornerà in consiglio comunale per l’adozione definitiva.
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