Apsp Pellizzano, metà dei dipendenti assente per Covid
Pellizzano. «La situazione alla casa di riposo di Pellizzano è difficile, inutile negarlo». Lorenzo Holler, direttore dell’Apsp “Dott. Antonio Bontempelli”, non ci gira tanto intorno: il momento è...
Pellizzano. «La situazione alla casa di riposo di Pellizzano è difficile, inutile negarlo». Lorenzo Holler, direttore dell’Apsp “Dott. Antonio Bontempelli”, non ci gira tanto intorno: il momento è pesante e delicato. Con 30 casi di Covid-19 e 10 decessi (di cui 4 registrati martedì, ma avvenuti in giorni diversi, anche nel corso del weekend, e altri 4 registrati ieri), la struttura solandra è stata colpita duramente dal Coronavirus. «Siamo stati tra i primi a evitare manifestazioni pubbliche dal 24 febbraio e a chiudere l’accesso a parenti e visitatori a partire dal 5 marzo – racconta Holler –. Fino al 18 marzo pensavamo di essere riusciti a evitare che l’epidemia si diffondesse anche qui. Ora invece siamo in continua emergenza».
Soprattutto per quanto riguarda il personale. «Su una settantina di dipendenti, tra malati, in isolamento e in quarantena, al momento gli assenti sono 39, più della metà – rivela il direttore –. Fino a un paio di giorni fa avevamo problemi anche di materiale di protezione personale, per ora superato. Mentre per i dispositivi adesso abbiamo una prospettiva di 7-10 giorni, per quanto riguarda il personale viviamo alla giornata. Siamo sicuramente in difficoltà».
Il personale è stato integrato negli ultimi tempi grazie a nuove assunzioni, in particolare di tre Oss, di cui due assunte grazie alla collaborazione con la Comunità della Valle di Sole, e una serie di ausiliari per le cucine, le pulizie e l’assistenza. «Avremmo però bisogno di professionisti esperti – confessa Holler –. È questa l’esigenza più urgente che abbiamo fatto presente all’Azienda Sanitaria».
Il problema, in questo momento particolare, è garantire continuità assistenziale e sanitaria, ma anche relazionale, agli ospiti. «Dopo un mese emergono anche delle problematiche di relazione, soprattutto nella misura in cui non ci si accontenta di un semplice tablet per comunicare a distanza» spiega Holler.
«Ogni mattina la tensione sale, abbiamo a che fare con un virus subdolo – conclude il direttore –. La situazione è relativamente stabile ma non è per niente facile, contiamo che l’Azienda Sanitaria ci possa mettere a disposizione ulteriore personale. Speriamo di riuscire a reggere e che tutto possa concludersi in tempi brevi». F.B.