Anche Romallo progetta un centro di co-housing 

Il Comune ha già stanziato 655 mila euro per ristrutturare le ex scuole del paese Ma serve anche l’intervento del privato. Dominici: «Cerchiamo un partner»


di Giacomo Eccher


ROMALLO. Dopo “Casa Tassullo” aperta a fine 2016 e “Casa Cles” inaugurata sabato scorso, ci sarà anche una “Casa Romallo”? Questo è l’obiettivo del Comune della Terza Sponda che ha avviato la procedura per un centro co-housing sociale collaborativo nell’edificio, ora in disuso, delle ex scuole. Con una novità rispetto alle altre due Case nonese, perché Romallo punta ad una realizzazione in modalità “Project Financing” sulla base della proposta presentata da Dinamos HS, cooperativa sociale con sede a Cles.

Come spiega il sindaco Silvano Dominici, la proposta di Project Financing consiste nella realizzazione di un progetto di co-housing che può essere definito come una tipologia di “abitazione collaborativa” nella quale i residenti partecipano attivamente alla vita della casa. I residenti accettano di vivere come una comunità in cui le abitazioni private, che rimangono un inviolabile spazio di privacy, vengono completate da aree comuni che incoraggiano l’interazione sociale. «Gli spazi privati contengono tutte le caratteristiche delle case convenzionali, ma i residenti possono accedere a ulteriori attrezzature e strutture comuni come giardini, lavanderie, sala hobbyes, cucine e sale comuni» - sottolinea Dominici, che sabato scorso, come presidente della Comunità di valle, ha partecipato alla tavola rotonda sul co-housing a margine dell’inaugurazione di Casa Cles con l’arcivescovo Tisi e il presidente Ugo Rossi. Nel co-housing viene data la possibilità all’anziano di vivere una vita fatta di socialità, promuovendo il benessere psico-fisico e rafforzando il senso di partecipazione ad una comunità pur mantenendo l’opportunità di vivere la propria intimità in spazi privati opportunamente gestiti. Il Comune di Romallo, però, non dispone né delle risorse finanziarie necessarie realizzare l’intervento, né delle n specifiche competenze di natura gestionale e socio-assistenziale.

Ecco quindi l’idea della finanza di progetto che consente, mediante un contributo pubblico inferiore al 50% dell’investimento, di realizzare l’intervento e di offrire alla collettività un servizio ad alto valore sociale. Su questa base il consiglio comunale il 30 novembre scorso aveva approvato il progetto preliminare dell’opera “Casa Romallo” predisposto dalla Dinamos, dando così il via al complesso iter del progetto di finanza, un obiettivo tutt’altro che facile visto che in Trentino finora non ci sono esperienze analoghe che si siano concluse positivamente. Intanto il Comune ha stanziamento la somma complessiva di 654.419 euro, ma l’intero progetto ha un costo che sfioro il milione e mezzo: altre risorse vanno quindi cercate nella sinergia con il privato. Casa Romallo, se andrà in porto, avrà una decina di posti letto. Il sindaco Dominici ci crede. «Abbiamo tutte le premesse per riuscirci, e ce la mettiamo tutta per farlo» - afferma. In questi giorni l’amministrazione ha approvato lo schema di lettera di invito predisposto per la scelta del contraente, come prevede la normativa per l’affidamento in concessione tramite finanza di progetto del servizio co- housing sociale collaborativo “Casa Romallo”. «Una base di partenza c’è, l’offerta di disponibilità della Dinamos HB di Cles, adesso aspettiamo di vedere se c’è qualche altro privato interessato al progetto» - conclude Dominici.













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