Anche la Provincia lavora per la tutela dei Pradiei 

L’impegno. L’assessore Tonina ha avviato una procedura per una forma di salvaguardia che vada oltre i Prg. Il sindaco Fattor, soddisfatto, risponde a Zucal: «Sì alle viti, ma al posto dei meli» 


Giacomo Eccher


Romeno. Tutela dei Pradiei, si muove anche la Provincia. È di questi giorni infatti una lettera del Servizio urbanistica di Piazza Dante che, a firma dell’assessore Mario Tonina, informa il Comune di Romeno dell’avvio di una procedura per adottare una forma di tutela che vada oltre i Prg comunali, e questo per dare ulteriore efficacia agli strumenti giuridici ora in atto in quello che è il polmone verde dell’Alta valle di Non. Soddisfatto il sindaco Luca Fattor che poco più di un anno fa aveva promosso un incontro in Provincia con tutti i sindaci dell’Alta Anaunia per perorare questo intervento. «Vedremo gli sviluppi, ma credo che si vada nella direzione giusta»- afferma Fattor che della difesa dei Pradiei dalle colture intensive aveva fatto una dei cavalli di battaglia della campagna elettorale.

Come è noto, in ballo c’è il vigneto allestito in piena zona Pradiei dal giovane agricoltore Michele Zucal che, dopo aver perso nel giudizio al Tar di Trento ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. La questione è dunque ancora aperta. Fattor è tranquillo, ma vigile. «Tranquillo perché già il Tar aveva sviscerato molto bene nella sentenza le varie problematiche che sono in gioco in questa partita, che ha una valenza non certo particolare e limitata, ed ho quindi massima fiducia anche nel giudizio al Consiglio di Stato» - afferma. Il sindaco replica nell'occasione ad un pezzo giornalistico uscito nei giorni scorsi sul Trentino che riportava le posizioni del giovane viticoltore Michele Zucal stoppato dall’ordinanza del Comune di rimuovere il vigneto. «Non è vero che a Romeno siamo contro le sperimentazioni e le novità in campo colturale agricolo, tanto più se sono i giovani a farsene carico. Le viti di montagna, specie se resistenti ai patogeni e quindi sicure come trattamenti fitosanitari, sono le benvenute e vanno benissimo, ma non nei Pradiei. Le possono piantare al posto dei meleti o come già succede, nei pressi delle abitazioni ma non nei Pradiei. Zona questa peraltro dove non è vero che sia tutto bloccato, perché il blocco riguarda le coltivazioni intensive ma non gli arativi. Si possono coltivare patate, frumento, fagioli, cipolle, eccetera, ma non mele o viti!». Fattor si è in particolare sentito tirato in ballo come se la decisione di rimuovere il vigneto fosse stato un suo fatto personale. «Probabilmente qualcuno sperava in un cambio di amministrazione a Romeno ma è rimasto deluso, e fino a quando ci sarò io i Pradiei rimangono tutelati e solo con colture compatibili con l’ambiente». Altro punto tirato in ballo nel pezzo è la stalla che, improvvidamente, è stata realizzata in passato proprio nel cuore dei Pradiei. «Purtroppo è successo ma per quella pratica il Comune di Romeno non c’entra nulla, l’autorizzazione era arrivata dalla Provincia in quando stalla sotto i 30 UBA (unità bovina adulta). Per questo ora cerchiamo di ottenere da Trento per i Pradiei una tutela che vada oltre il Prg comunale».













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