Alessio Migazzi assolto dall’accusa mossa dal M5S
Per lo stesso reato, falso ideologico per induzione, un anno di reclusione e uno di interdizione all’ex segretario della Comunità Valle di Sole Alberto Gasperini
VAL DI SOLE. L’ex presidente della Comunità Val di Sole, Alessio Migazzi, ieri è stato assolto in tribunale a Trento dall’accusa di falso ideologico per induzione. Per lo stesso reato invece è stato condannato ad un anno di reclusione e a dodici mesi di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa) l’ex segretario dell’ente, Alberto Gasperini.
Tutto è iniziato in seguito ad un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle, in particolare dall’allora deputato, ora ministro, Riccardo Fraccaro e dal consigliere provinciale Filippo Degasperi. La loro tesi, poi tradotta in capo d’accusa dal gup Francesco Forlenza, era che la giunta guidata da Migazzi aveva approvato il piano anticorruzione per il triennio 2014 - 2016 senza allegare il piano stesso. In altre parole, l’operato del presidente e del segretario era stato tacciato di scarsa trasparenza e quindi di aver ignorato le leggi che disciplinano la materia. Prima di rivolgersi ai giudici, Fraccaro e Degasperi avevano chiesto alle Comunità di valle trentine (quella solandra evidentemente non era l’unica ad agire, secondo loro, irregolarmente) di adeguarsi alle normative nazionali. Non avendo ottenuto il risultato sperato, avevano presentato un esposto alla Corte dei Conti e, solo per il caso solandro, anche alla Procura della Repubblica.
Esattamente un anno fa il gup Florenza aveva rinviato a giudizio sia Alessio Migazzi che Alberto Gasperini per falso ideologico per induzione, ossia per aver indotto in errore la giunta della Comunità di valle facendole approvare il documento senza che lo stesso fosse allegato alla proposta di delibera. Il giudice aveva invece respinto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dai due esponenti del Movimento 5 Stelle.
Ieri dunque la sentenza che sicuramente avrà fatto tirare un sospiro di sollievo ad Alessio Migazzi, il quale in seguito al rinvio a giudizio si era dimesso dal consiglio comunale di Peio, pur essendo certo, aveva dichiarato nell’occasione, di aver “sempre operato nel rispetto delle norme e nell’interesse della comunità”. Sono sicuro, aveva aggiunto riferendosi alla vicenda giudiziaria, “che nessun rimprovero mi può e mi potrà essere fondatamente mosso”.
Per Alberto Gasperini, attualmente consigliere comunale a Malé e segretario comunale di Pellizzano, probabilmente la vicenda non si chiude qui perché l’appello è quasi scontato. Migazzi era difeso dall’avvocato Rambaldi, Gasperini dagli avvocati Mattei e Ravelli.