Abuso d’ufficio, sindaco ai lavori sociali 

Malé, lo ha deciso il Gup di Trento in merito al caso in cui Paganini era indagato per l’appalto della centrale sul Rabbies



MALÉ. Il Gup di Trento ha concesso la messa alla prova, ovvero un periodo di lavori socialmente utili, al sindaco di Malé Bruno Paganini e ai due imprenditori della Vimax srl di Trento, Vittorino Betti e Massimiliano Vialli. Alla fine della messa alla prova il reato di cui erano accusati, concorso in abuso d’ufficio, verrà estinto. Il sindaco e i due professionisti erano stati accusati di turbativa d’asta, reato poi modificato in abuso d’ufficio, per un incarico che, secondo l’accusa, era stato parcellizzato al fine di evitare la gara d’appalto. Nel procedimento si era costituito anche il Comune di Malé.

Nel 2017 la polizia tributaria della Guardia di Finanza aveva acquisito diversi documenti negli uffici del Comune di Malé ma anche nell’abitazione dello stesso Paganini. Le acquisizioni avevano riguardato anche altri amministratori comunali. A dare l’avvio all’inchiesta era stato un esposto. Al centro dell’indagine, per la quale era stata acquisita la documentazione, gli incarichi legati alla realizzazione di due opere pubbliche.

La Vimax srl di Trento è una azienda che si occupa della progettazione di impianti idroelettrici. La richiesta di rinvio a giudizio, sulla base delle indagini, aveva portato alla contestazione del reato di turbativa d’asta. Questo perché, secondo l’accusa, sindaco e professionisti, avrebbero concordato un affidamento diretto, in favore dello studio, per la progettazione di impianti idroelettrici lungo il corso del torrente Rabbies.

Gli affidamenti sarebbero stati frazionati, secondo quella accusa: 21.401 euro per l’esecuzione dei rilievi topografici; 45.991 euro per il progetto esecutivo, 31.875 euro per l’incarico di coordinatore per la sicurezza. Questi incarichi, sempre secondo l’accusa, erano stati affidati nel medesimo giorno, sulla base però di una precedente trattativa che si era svolta in maniera unitaria. La parcellizzazione degli affidamenti era stata decisa, secondo l’accusa, per rimanere sotto la soglia che impone l’affidamento diretto, 46.000 euro, per un’opera che viene commissionata da una pubblica amministrazione ad una ditta. L’importo complessivo dell’opera, impianti idroelettrici lungo il torrente Rabbies, si aggirava attorno ai 100 mila euro. Questa somma avrebbe però imposto si procedesse tramite gara d’appalto. Da qui la prima accusa, turbativa d’asta, poi però modificata in abuso d’ufficio.

Infine la decisione del Gup di Trento, che per i tre, sindaco e professionisti della società sotto accusa, ha deciso per i lavori socialmente utili. Una volta terminata con successo la messa alla prova, il reato di abuso d’ufficio per i tre sarà dichiarato estinto.













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