A Sporminore a fuoco la baracca dei pattinatori
SPORMINORE. L’allarme è scattato venerdì sera intorno alle 21: la “baracca” dei giovani di Sporminore, che contiene tutte le attrezzature del pattinaggio, sta bruciando.Immediato l’intervento dei...
SPORMINORE. L’allarme è scattato venerdì sera intorno alle 21: la “baracca” dei giovani di Sporminore, che contiene tutte le attrezzature del pattinaggio, sta bruciando.
Immediato l’intervento dei Vigili del fuoco, seguiti poco dopo dai Carabinieri, che in breve tempo sono riusciti a spegnere le fiamme. Purtroppo, però, ciò che per anni ha rappresentato un motivo di aggregazione giovanile, un luogo di ritrovo, era ormai andato in fumo.
Reti per l’ombreggiatura, impianto audio, quadro elettrico con i cavi di collegamento, una cinquantina di paia di pattini: tutto distrutto. Comprese la televisione, la macchina per affilare i pattini, le tavole con le panche. Complessivamente, un danno che si aggira intorno ai 5 mila euro.
Ma l’aspetto che ha causato maggior dispiacere ai giovani di Sporminore, una ventina in tutto, è il brutto gesto compiuto da chi, per qualche ragione, ce l’ha con loro e con l’attività del pattinaggio che da alcuni anni (a parte l’inverno scorso) portavano avanti. Con ogni probabilità, infatti, si tratta di un incendio doloso. «Purtroppo non è la prima volta che subiamo degli atti vandalici – raccontano i giovani di Sporminore –. Tre mesi fa avevamo trovato il vetro della finestra rotto, negli anni scorsi sono stati diversi i dispetti che abbiamo dovuto tollerare. Non capiamo bene il perché: la nostra attività non ha mai dato fastidio a nessuno. E, anche fosse così, sarebbe bastato recarsi in Comune ed esporre il problema, invece che dare fuoco alla baracca facendo un torto a tutti i giovani del paese”.
La struttura, dalle dimensioni di due metri per sei, si trovava nel parcheggio del campo da tennis al centro sportivo di Sporminore, dove solitamente veniva allestito il pattinaggio. Una zona abbastanza isolata e appartata.
«Eravamo legati alla nostra baracca e all’attrezzatura più che altro per un valore affettivo – spiegano i ragazzi –. Per noi il pattinaggio era un punto di ritrovo nei mesi invernali: per anni abbiamo trascorso lì tutti i pomeriggi e le serate. Quest’anno, visto che non avevamo organizzato l’attività, avevamo prestato i pattini ai nostri vicini di Campodenno».
Attraverso la collaborazione con l’Avos (Associazione Volontari Sporminore) la struttura era comunque assicurata. “La nostra richiesta – conclude il gruppo di giovani – è che, nel caso il Comune riuscisse a ottenere un risarcimento, i soldi vengano utilizzati per riacquistare il materiale per il pattinaggio”.