«A Cles nessuna smania di centrali ad ogni costo» 

Il sindaco Mucchi chiarisce che la sua amministrazione ha reiterato la domanda di concessione «per restare in gioco e non lasciare campo libero ai privati»



CLES. Cles ha reiterato la domanda di concessione idroelettrica sul Basso Noce nella proposta unitaria tra Comuni e privati, ma non sarà mai soggetto promotore di un’iniziativa che non veda coinvolto anche il Comune di Caldes. Così il sindaco Ruggero Mucchi ieri in una conferenza stampa convocata per spiegare il senso della deliberazione che l’esecutivo lo scorso 21 dicembre ha adottato all’unanimità per approvare la documentazione da allegare alla domanda di concessione di derivazione dal Noce a scopo idroelettrico. «Progetto che – ha sottolineato – non è stato né condiviso né tanto meno sottoscritto da Caldes per ragioni che comprendo, ma che era necessario presentare per poter restare in gioco in una partita nella quale rischiavano di beneficiare solo dei privati».

Una storia – ha ricordato Mucchi – iniziata 10 anni fa con altri sindaci sia a Cles che a Caldes e che ora, con la decisione dell'Agenzia per le Risorse Idriche e l'Energia, dopo la sospensiva di due mesi ottenuta in ottobre dai vari richiedenti (privati) di concessioni sul Noce per proporre una progettazione unitaria, ha smosso le acque.

A questo punto una decisione positiva o negativa dovrà in ogni caso esser presa a Trento dagli organi competenti. «E visto che la partita è aperta e si sta giocando, il Comune di Cles vuole essere in campo anche se non faccio fatica a dichiarare che la mia amministrazione non ha nessuna smania di fare la centrale ad ogni costo! Anzi di più, se le domande di concessione sul basso Noce solandro venissero tutte respinte perché il territorio (leggi Caldes...) non è d’accordo, non ne farei assolutamente un problema». Queste le intenzioni del sindaco Mucchi, ma per quanto riguarda i fatti, Cles – che come detto è già titolare da 10 anni di una domanda di concessione presentata congiuntamente con Caldes – si è trovato nella necessità di aderire alla proposta di progetto unitario avanzata da due privati portatori di interessi legittimi (Lorengo Energia srl e Studio Tre di Cles), proposta che coinvolge anche il Comune di Cis (la cui domanda di concessione era stata respinta dalla Provincia per ragioni ambientali) sul cui territorio andrebbe, nel caso, edificata la nuova centrale.

«Rispettiamo ovviamente la decisione di Caldes, con il sindaco Maini ci siano confrontati varie volte, ne comprendo le difficoltà e le ragioni. Cles non farà nulla per forzare la mano: a decidere sulla concessione non saremo noi e nella “pentola che bolle” su questa decisione è meglio esserci dentro che non esserci e lasciare campo libero ai soli privati» - afferma Mucchi.

Un altro punto viene sottolineato dal sindaco, l’accordo sottoscritto con i due privati per reiterare la domanda unitaria garantisce in ogni caso il 70% delle risorse ai soggetti pubblici, e questo risultato non era assolutamente scontato. Altro punto fermo da tener presente, per Mucchi, è che oggi come oggi un privato, la Lorengo Energia srl, è già concessionaria di una derivazione anche se minima dal Noce, peraltro impugnata da Caldes davanti al Consiglio di Stato. Inoltre, se la proposta unitaria non andasse a buon fine, tornerebbero in corsa le richieste singole già depositate. «Averle coordinate in un unico progetto ci è in ogni caso apparso un passo in avanti» - conclude Mucchi. Adesso c’è solo da aspettare. Infatti può succedere che tutte le domande vengano respinte e che non se ne faccia nulla per nessuno e il Noce rimarrà quello che è oggi. (g.e.)















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