i volti

«No alla guerra»: il grido dei ragazzi trentini del “Treno della memoria”

Ci sono i loro volti e i colori della bandiera della pace per dire basta al conflitto in Ucraina



TRENTO. Ci sono i loro volti, ci sono i colori della bandiera della pace sui loro volti. E un unico messaggio: no alla guerra.

Sono i ragazzi trentini che sono partiti nei giorni scorsi con il “Treno nella memoria” assieme all’associazione Terra del fuoco Trentino.

Stanno facendo un viaggio lungo e pieno di significato in un momento in cui, a pochi chilometri di distanza si sta combattendo la guerra. E da loro, arriva la preghiera perché la guerra finisca.

Così i ragazzi del “Treno della Memoria” dicono no alla guerra

«No War!». No alla guerra. A ogni guerra. Lo hanno detto a modo loro i ragazzi partiti negli scorsi giorni da Trento con il Treno della Memoria, organizzato nella nostra Provincia dall'associazione Terra del Fuoco.

Il “Treno della memoria” è partito il 26 febbraio.

Non solo un viaggio, ma un percorso educativo ed esperienziale: il Treno mira a creare una rete di giovani che da testimoni consapevoli di quanto resta degli orrori della seconda Guerra mondiale, si mettano in gioco nella società civile nelle varie forme di impegno verso una cittadinanza attiva, con la consapevolezza che non si possa prescindere dalla conoscenza della storia e dalla memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa in cui viviamo.

I giovani, accompagnati dai volontari dell'associazione, hanno fatto tappa a Berlino, alla scoperta di una città che più di altre è rimasta divisa e segnata nel dopoguerra, e quindi a Cracovia con la visita del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau.













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