'Ndrangheta in regione, annullata l'accusa di associazione mafiosa
L'operazione Freeland aveva portato all'arresto di 20 persone. LEGGI L'ARTICOLO: Operazione Freeland con l'impiego di 200 uomini
TRENTO. Clamoroso sviluppo nell'indagine «Freeland», che a inizio mese aveva portato all'arresto di 20 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, estorsione, spaccio di droga.
Oggi il tribunale del riesame di Trento ha infatti parzialmente accolto le richieste di riesame degli avvocati difensori, che avevano chiesto la scarcerazione. La corte, presieduta dal giudice Giuseppe Serao, ha infatti annullato le ordinanze di custodia cautelare limitatamente all'accusa più grave, di associazione di stampo mafioso.
Gli imputati restano quindi in carcere, ma solo per le accuse meno gravi, di spaccio di droga. Si tratta del presunto capo, Mario Sergi, di Francesco Perri, di Marco Dall'Ara e di Angelo Zito (l'unico residente in Trentino, gli altri sono tutti residenti in Alto Adige).
Sono stati inoltre scarcerati altri due imputati, Luca Guerra e Daniel Crupi, che erano accusati di concorso esterno. La lunga indagine — condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Trento e che comunque prosegue — secondo il tribunale del riesame non ha dunque raccolto finora prove sufficienti per sostenere l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, in relazione ad una presunta affiliazione degli indagati alla 'ndrangheta calabrese.