Morti sul lavoro, in Trentino Alto Adige 24 croci da inizio anno: «L’autonomia ha fallito»
La nostra regione seconda in Italia dopo la Val d’Aosta. La Uil Sgk propone un tavolo di confronto permanente (foto Ansa)
BOLZANO. "Ventiquattro infortuni mortali da inizio anno. Il Trentino Alto Adige, è la seconda regione per mortalità dopo la Val d'Aosta". Lo sottolinea Maurizio D'Aurelio, sindacalista della Uil Sgk, osservando che "questa è la drammatica realtà fotografata dall'Inail e pubblicata nel report sull'andamento degli infortuni mortali nei primi otto mesi di quest'anno".
"Dieci infortuni mortali in Trentino sino al 31 agosto, altre 2 vittime sul lavoro nel mese di settembre, dodici vittime sul lavoro in Alto Adige, per un totale di 24 infortuni mortali registrati. Sino ad oggi, lo stesso numero registrato in regione in tutto il 2021", aggiunge D'Aurelio.
"Fa riflettere questo dato - prosegue il sindacalista - i territori con le situazioni più drammatiche per numero di vittime sul lavoro, sono territori che godono di ampia autonomia rispetto allo Stato, le due Province autonome di Trento e Bolzano e la Val d'Aosta. È evidente che in questa delicata materia l'autonomia ha fallito".
La Uil lancia, quindi, la proposta di un tavolo permanente ed un confronto urgente con la Provincia. "Sediamoci intorno ad un tavolo, analizziamo quello che ha funzionato e quello che invece non ha funzionato, copiamo le migliori pratiche che già esistono, ma facciamolo subito, senza timori e senza indugiare, perché zero morti sul lavoro è possibile", conclude D'Aurelio.