Morte dell'orsa KJ2, la Lav Trentino si oppone alla richiesta di archiviazione
L'associazione chiede che "siano svolte ulteriori indagini allo scopo di individuare le responsabilità di coloro che hanno contribuito alla condanna a morte dell'orsa con l'ordinanza del 2 agosto".
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TRENTO. La Lav, Lega italiana antivivisezione ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento per la morte dell'orsa KJ2. Come si ricorderà, il 22 luglio 2017, a seguito di uno scontro tra un'orsa e un uomo, l'ex presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, emise un'ordinanza di cattura dell'orsa, identificata successivamente come KJ2. Il 1 agosto l'orsa venne catturata con metodo incruento dai tecnici della forestale, ma rilasciata poche ore prima della conferma della sua identità. Una nuova ordinanza del presidente della Provincia, datata 2 agosto, prevedeva l'uccisione dell'orsa, avvenuta il 12 agosto 2017.
«Con la nostra opposizione chiediamo che siano svolte ulteriori indagini allo scopo di individuare le responsabilità di coloro che hanno contribuito alla condanna a morte dell'orsa con l'ordinanza del 2 agosto, decidendo di liberare l'orsa subito dopo la cattura per poi avallarne l'uccisione perché sarebbe stato troppo difficile catturarla, nonostante il Piano di conservazione e gestione dell'orso preveda esplicitamente che in casi del genere si possa procedere con la captivazione permanente», dichiara in una nota Simone Stefani della Lav Trentino.
Non è la prima volta che la squadra di cattura finisce sotto la lente della magistratura: è già accaduto nel caso che ha riguardato l'uccisione dell'orsa Daniza, conclusosi con la richiesta di oblazione da parte del veterinario responsabile dell'uso dell'anestetico utilizzato per catturare l'animale.