Migranti, Boldrini: "Ogni Paese faccia la propria parte"
La presidente della Camera apre la sua campagna elettorale in Trentino Alto Adige. Dopo l'inasprimento della politica austrica al confine, ha detto: "Questa regione non ha nulla a che vedere con i muri e i fili spinati"
TRENTO. Laura Boldrini, presidente della Camera, ha aperto in regione la sua campagna elettorale con "Libere e Uguali" (LeU). Tra le riflessioni, quella sui migranti, in relazione anche alla recente decisione dell' Austria, che inasprirà i controlli al confine. Da Vienna l'annuncio di una task force ( 600 poliziotti) per i controlli in ingresso, che sarà attivata a metà 2018.
"Una decisione che non si comprende -ha detto Boldrini- Presenze di questo genere servono a creare preoccupazione e allarme. La questione non può essere gestita in questi termini, ma con senso di responsabilità da tutti gli Stati membri".
Ogni Stato dovrebbe quindi fare la propria parte così "non ci sarebbe nessun problema, nessuna crisi e nessun bisogno di minacciare di inviare polizia o quant'altro".
Così come in mattinata a Bolzano, anche a Trento nel pomeriggio Boldrini ha sottolineato il valore dell'autonomia "una dimensione che consente a persone di lingue e culture diverse di vivere bene, insieme, senza tensione e di essere aperti ad altri popoli e ad altre culture". Un valore, non un privilegio.
Poco prima di arrivare a Trento, sulla pagina Facebook, Boldrini aveva rilanciato il medesimo concetto, definendo Bolzano "una terra di confine e di dialogo fra culture e lingue diverse". Concetto che aveva espresso molto chiaramente in centro a Bolzano, all'assemblea dei Verdi.
Chiara la posizione sul doppio passaporto, rimanendo in tema di riflessioni di confine. "Mi sembra anacronistica quella provocazione della doppia cittadinanza, del doppio passaporto austriaco-italiano, è tempo della cittadinanza europea". Infine ha aggiunto: "Questa regione non ha nulla a che vedere con i muri e i fili spinati".