Maxi-inchiesta, gli architetti Rossa e Saccani possono tornare al lavoro: ma non con la Pubblica amministrazione
Parzialmente accolta la richiesta della difesa, come per Hager e Signoretti. Misura ridotta anche per il giornalista Lorenzo Barzon (nella foto Saccani e Hager)
L'INDAGINE Terremoto politico-giudiziario in Trentino Alto Adige
L'OPERAZIONE Nove arresti e 77 indagati tra Trentino e Alto Adige
FINANZIAMENTI ILLECITI Indagati Betta e Zeni
TRENTO. Gli architetti bolzanini Fabio Rossa e Andrea Saccani e il consulente Lorenzo Barzon potranno riprendere a lavorare, fatta eccezione per le attività che prevedono rapporti con la pubblica amministrazione: per i primi due, la limitazione resta della durata di 12 mesi, come stabilito a dicembre dal gip Enrico Borelli, mentre per il terzo è stata ridotta a sei mesi.
È stata dunque parzialmente accolta la richiesta di revoca della misura interdittiva avanzata dagli avvocati difensori, Beniamino e Luca Migliucci, che avevano presentato appello.
Analoghe concessioni erano già state fatte a Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, le due figure di spicco dell’inchiesta della procura di Trento sui rapporti tra politica e affari. Per quel che riguarda la richiesta di revoca degli arresti domiciliari ai sei dei 77 indagati dell'inchiesta «Romeo» al tribunale del riesame, le difese attendono le motivazioni per il ricorso in Cassazione, attese a fine mese.