L’indagine

Maxi-inchiesta, domani i primi interrogatori di garanzia. La sindaca Santi e Hager chiedono la revoca dei domiciliari

L’accusa è di associazione a delinquere per condizionare gli appalti. I primi a comparire davanti al gip saranno la sindaca di Riva e l’architetto altoatesino Fabio Rossa

L'INDAGINE Terremoto politico-giudiziario in Trentino Alto Adige
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TRENTO. A pochi giorni dall'ordinanza del Gip di Trento che ha disposto gli arresti domiciliari per nove delle 77 persone coinvolte nella maxi inchiesta su una presunta associazione a delinquere per condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige, iniziano ad arrivare al Tribunale del riesame i ricorsi contro le misure cautelari.

I primi a depositare l'istanza sono stati i legali della sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, che da subito a respinto ogni addebito. Nella giornata di oggi è previsto anche il deposito del ricorso da parte del legale del commercialista Heinz Peter Hager, ritenuto dagli inquirenti il collegamento tra gli imprenditori del Trentino Alto Adige e il magnate austriaco René Benko.

Le posizioni dell'ex senatore Vittorio Fravezzi, del giornalista Lorenzo Barzon, dell'imprenditore Paolo Signoretti, degli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani e della funzionaria Daniela Eisenstecken, per cui la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento ha chiesto e ottenuto le misure cautelari, potrebbero chiarirsi già nei prossimi giorni, quando sono previsti gli interrogatori di garanzia.

Domani (6 dicembre) davanti al Gip compariranno la sindaca Santi e l'architetto altoatesino Fabio Rossa, mentre le altre udienze si svolgeranno la prossima settimana. Al momento Benko si trova in Austria a piede libero, ma rischia l'arresto in caso di espatrio. 













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