giovani agricoltori

Maria Sofia Perlot, da geometra a contadina bio sulla Paganella

Ventuno anni, ha scelto di lavorare nell’azienda agricola di famiglia: «L’orgoglio del nostro agriturismo costruito durante il Covid, prodotti a km zero e ora anche apericene»


Carlo Bridi


FAI DELLA PAGANELLA. La storia della settimana ci porta sull’Altipiano di Fai della Paganella, dove da pochi anni si è insediata come socia di una società semplice agricola, costituita assieme al padre Paolo Perlot, una giovane ragazza diplomata all’Istituto Pozzo di Trento come geometra. Parliamo di Maria Sofia Perlot, oggi ventunenne, che dopo aver tentato la frequenza ad ingegneria si è resa conto che la sua strada non era quella del tecnico, ma quella dell’imprenditore agricolo in quanto fin da bambina ha sempre dato una mano nell’azienda agricola di famiglia condotta dal padre.

Cosciente però che il diploma di geometra non le dava i titoli per diventare imprenditore agricolo, e conseguire il brevetto professionale, non ha avuto dubbi due anni fa di iscriversi all’impegnativo corso delle 600 ore organizzato dalla FEM con Paolo Dallavalle come responsabile d’area e referente per tutti i partecipanti al corso che segue anche sul piano individuale per

aiutarli a trovare la lor strada professionale. Il corso – spiega Maria Sofia - è stato molto interessante ed utile per intraprendere la professione agricola a tempo pieno». Ha già fatto domanda per il premio d’insediamento aziendale ed ha ottenuto l’acconto dei 30 mila euro, il saldo di altri 10 mila, visto che siamo in presenza di un azienda biologica, arriverà quando presenterà la documentazione di aver frequentato con profitto il corso delle 600 ore.

Siamo in presenza di un’azienda biologica certificata fin dalla sua costituzione avvenuta 24 anni orsono.

«Anche l’agriturismo realizzato pochi anni fa è stato costruito con i criteri più moderni di risparmio energetico, al punto che con il premio d’insediamento abbiamo realizzato un impianto di pannelli fotovoltaici che danno l’energia alla struttura ma abbiamo realizzato anche una colonnina per caricare la

batteria delle macchine elettriche, ma non solo anche uno stock di batterie di accumulo che ci permettono di essere quasi autonomi dal punto di vista energetico», afferma Maria Sofia.

Alla classica domanda del perché la scelta di fare l’imprenditrice agricola a Fai della Paganella, questa è la risposta: «All’inizio per aiutare il mio papà in azienda ma poi si è sviluppata la

passione che già era nata fin da bambina di seguire l’agricoltura. Poi nello specifico ho trovato il modo di realizzare un’altra mia passione, quella della cucina dove preparo sempre le colazioni per gli ospiti oltre alle apericene durante l’estate».

L’organizzazione aziendale

L’azienda biologica ha una superficie di 3,5 ettari, due dei quali sono in proprietà ed uno e mezzo in affitto. Sono collocati prevalentemente a nei dintorni di Fai ma in parte sono anche ad Andalo e sono ad un’altitudine che va dai 900 metri agli oltre 1000 di Andalo. «Le coltura praticate sono quelle orticole di montagna, comprese le patate, al ribes che coltiviamo su 3500 metri quadrati e che stiamo completando di raccogliere in questi giorni (una produzione di alta qualità ma non molto abbondante per la gelata sui fiori), ma anche parecchie piante di noce. Per le patate e le piante di noce non c’è irrigazione. Per il resto

abbiamo l’irrigazione a goccia grazie ad un piccola sorgente presente dove abbiamo gli ortaggi». Il ribes viene tutto trasformato in composte e nettari «che poi assieme agli altri prodotti vendiamo sia in azienda che sulla catena dei negozi biologici che agli alberghi e ristoranti dell’altipiano. Siamo molto soddisfatti della collaborazione offerta dai nostri ristoratori che sanno che da noi trovano prodotti di alta qualità, sicuramente biologici e prodotti a km zero e pertanto comperano volentieri. Ora abbiamo anche un piccolo pollaio di una ventina di galline ovaiole per il consumo nell’agriturismo».

L’agriturismo, con una ventina di posti letto, è stato completato in piena era Covid, nel 2020, poi aperto nel 2021. «Offriamo pernottamento e prima colazione fatta con prodotti a km zero della nostra azienda, molto apprezzati dagli ospiti. Dalla scorsa estate abbiamo iniziato ad aprire per l’apericena anche a clienti esterni. Sono appuntamenti molto frequentati nei quali proponiamo due alternative: o un tagliere ricco dei nostri formaggi e salumi prodotti a km zero, o un piatto fatto esclusivamente con i prodotti del nostro orto, sempre prodotti di stagione freschi o lavorati come vellutate, sformatino di biete, torte salate, giardiniera fatta con i nostri ortaggi». Fra i progetti futuri lo sviluppo dell’agriturismo, facendo anche ristorazione, ma anche piantando un vigneto.

Il sogno nel cassetto di Maria Sofia è arrivare ad avere una cantina propria a Fai viste le modificazioni del clima. Pentita della scelta? «Assolutamente no! mai avuti dubbi sulla scelta, ora il mio impegno è quello di dare prestigio al mio agriturismo del quale sono fiera». E gli amici cosa dicono della sua scelta? «Sono molto felici e mi appoggiano». Poco il tempo per gli hobby, qualche sciata l’inverno e qualche camminata sulle nostre montagne l’estate.













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