Margherita investita dalla betoniera, il fidanzato medico legale inviato sul posto: scopre che la vittima è la sua compagna
La tragedia di Bolzano dove è morta la giovane insegnante originaria della Campania. Ora il Comune ha deciso di cambiare il semaforo: prima il verde per bici e pedoni
BOLZANO. C’è un dramma nel dramma di Margherita Giordano, la giovane insegnante morta giovedì pomeriggio (24 novembre) a Bolzano, investita da un camion betoniera mentre in sella alla sua bici attraversava l’incrocio maledetto tra Corso Italia e Corso Libertà.
Il medico legale inviato sul luogo dell’incidente dalla Asl di Bolzano è infatti il suo fidanzato. Che arrivato in piazza Mazzini ha scoperto che la vittima di quell’incidente mortale era la sua compagna Margherita, 34 anni. Uno shock per il professionista, per il quale la tragedia è diventata un dramma personale e familiare.
Intanto la betoniera è stata posta sotto sequestro e il conducente, un trentino di 51 anni, è indagato per omicidio colposo. Un atto dovuto per consentire di portare avanti le indagine e fare piena luce sull’investimento a un incrocio che già era tristemente noto per la pericolosità, dovuta a camion e tir diretti in val Sarentino.
Le telecamere avrebbero ripreso Margherita mentre attraversava: la giovane potrebbe aver cominciato l’attraversamento quando il semaforo per pedoni e ciclisti era ancora rosso, mentre il verde era scattato per auto e camion.
Il Comune ha deciso di cambiare il semaforo invertendo l’ordine di accensione: prima il verde per pedoni e bici, poi quello per i mezzi.
Resta il dolore della famiglia e degli amici di Margherita, da tutti descritta come una persona solare e generosa, un’insegnante che amava il suo lavoro e piena di interessi. I genitori, saliti in Alto Adige, la riporteranno in Campania, a Somma Vesuviana, sua città natale.