Politiche sociali

Manica (Pd): “La Giunta riduca il vincolo di residenza per casa e natalità”

Secondo il consigliere provinciale non è accettabile che si discriminino le persone, le famiglie e perfino i neonati sulla base di un vincolo di residenza. “Chi vive, lavora e contribuisce in Trentino è trentino e merita di essere sostenuto e se necessario aiutato"



TRENTO. "Dopo anni di nostre richieste, interrogazioni e mozioni, finalmente la Giunta Fugatti ha deciso di abbassare il vincolo di residenza per accedere all'assegno unico provinciale da 10 a 5 anni. Anche in questo caso la decisione non è frutto di un processo decisionale autonomo, ma di un adeguamento rispetto alle scelte operate dal Governo per il reddito di cittadinanza. Ancora una volta purtroppo invece di esercitare la nostra Autonomia si continua ad inseguire e a recepire scelte fatte a livello centrale, almeno questa volta con effetti migliorativi". Lo scirve in una nota il consigliere provinciale del Pd del Trentino, Alessio Manica.

"Questa decisione, come abbiamo detto tante volte, si sarebbe potuta e dovuta farla prima, senza così escludere in questi anni di crisi economica tante famiglie trentine in difficoltà dall'accesso a questo importante strumento di sostegno al reddito familiare. Purtroppo la Giunta al dare un aiuto concreto alle famiglie ha preferito applicare per anni un certo 'cattivismo' istituzionale a scopi elettorali. Adesso è giunta l'ora che l'esecutivo riduca il vincolo di residenza anche per l'accesso all'edilizia popolare - dove ci sono migliaia di famiglie in lista di attesa - e all'assegno di natalità, perché non è più accettabile che si discriminino le persone, le famiglie e perfino i neonati sulla base di un vincolo di residenza. Chi vive, lavora e contribuisce in Trentino è trentino e merita di essere sostenuto e se necessario aiutato, soprattutto in un periodo di incertezza e difficoltà come questo", conclude Manica.













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