Malata trentina di fibrosi cistica: «Noi super fragili non possiamo aspettare altre tre settimane per la seconda dose»
Alla donna è stata comunicata la nuova data per la seconda somministrazione del vaccino Pfizer: «Lo slittamento al 42° giorno non tiene conto delle prescrizioni Aifa e neppure della situazione precaria del paziente». La richiesta di confermare gli appuntamenti già fissati
TRENTO. «Per noi pazienti super fragili è necessario venire vaccinati con la seconda dose dopo i 21 giorni di protocollo. Non possiamo aspettare altre 3 settimane per essere completamente immunizzati». Lo chiede, a nome di tutti quelli che come lei si trovano nella medesima situazione, una donna trentina malata di fibrosi cistica, alla quale è appena stata comunicata la nuova data per la seconda somministrazione del vaccino Pfizer, spostata in avanti di tre settimane rispetto a quanto fissato inizialmente. «Significa che dovrò attendere altre tre settimane per essere immunizzata», spiega la donna, che preferisce rimanere nell’anonimato a tutela della propria condizione di ammalata. Senza alcuna volontà polemica, dunque, ci tiene a descrivere quelli che sono i problemi che per le persone come lei, definite super fragili, può significare uno spostamento in avanti del richiamo della vaccinazione, in base alla nuova organizzazione decisa dal ministero della salute e attuata dall’Azienda sanitaria.
«Il protocollo Pfizer richiede la seconda dose di vaccino tra la terza e la quarta settimana dopo la prima somministrazione e, nel caso non vi siano alternative, consente di prolungare il periodo fino a un massimo di 42 giorni. Viene da domandare, dunque, per quale motivo noi pazienti super fragili dobbiamo ricadere esattamente nel 42° giorno, ovvero alla scadenza del tempo limite, per disporre della seconda dose. Il tempo altamente consigliato che deve intercorrere fra una dose e l’altra è di 21-28 giorni. Qualora insorgesse un qualsiasi problema, che impedisse di poter effettuare la somministrazione nel giorno prestabilito, la vaccinazione dovrebbe slittare in un periodo non previsto e non proponibile per l’efficacia del vaccino, come stabilito dalla “Circolare 14837 del ministero della salute”».
La donna trentina sottolinea come la fibrosi cistica sia una malattia che va a colpire principalmente l’apparato respiratorio (non solo quello) proprio come il Covid-19. «Come è noto, tale patologia necessita quotidianamente di una molteplicità di impegni terapeutici che costringono il paziente a programmare costantemente la propria esistenza cercando di evitare qualsiasi situazione che possa incidervi negativamente – racconta - pertanto qualsiasi incidente si dovesse frapporre andrebbe a incidere sulla salute del paziente. Lo slittamento al 42° giorno, per noi persone super fragili che non sappiamo mai come staremo il giorno successivo, non tiene conto né delle prescrizioni dell’Aifa (che consiglia perentoriamente di evitare lo slittamento oltre il 42°giorno) né della situazione precaria del singolo paziente».
L’Aifa, ricorda la trentina, sostiene che “l’intervallo ottimale tra le dosi è, rispettivamente, di 21 giorni per il vaccino Comirnaty e di 28 giorni per il Moderna. Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, non è possibile superare in ogni caso l’intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Si ribadisce che per ottenere una protezione ottimale è necessario completare il ciclo di vaccinazione con la seconda dose”.
«La necessità dei pazienti super fragili – conclude - è di essere vaccinati subito dopo i 21 giorni di protocollo, perché così abbiamo organizzato la nostra vita e la nostra salute. Non possiamo aspettare altre tre settimane per essere completamente immunizzati. A questo punto chiedo, quindi, che vengano riconfermati i nostri appuntamenti di questa settimana, o che al massimo lo slittamento sia solo di alcuni giorni».