Legge sulla casa, verso una revisione radicale: la Provincia di Trento aiuterà il ceto medio
Approvato dalla Giunta l'impegno formale, che include l'“housing sociale”, per venire incontro alla fascia grigia di chi non rientra nell'edilizia sociale ma non ha la forza economica per comprare sul libero mercato. L’assessore Marchiori: «Definiremo le politiche abitative per i prossimi 15-20 anni». Prevista una mappatura dettagliata della situazione attuale
TRENTO. La Giunta provinciale ha approvato l'impegno formale per rendere operativo il piano di legislatura con cui rispondere alla questione abitativa. Lo comunica la Provincia di Trento in una nota. Alla struttura provinciale in materia di politiche per la casa è stato dato il mandato, anche attraverso il coinvolgimento di esperti, di avviare il percorso di revisione della legge provinciale sulla casa. Verrà inoltre studiato un nuovo progetto di housing sociale rivolto alla cosiddetta "fascia grigia", come viene chiamato il ceto medio che non rientra nell'edilizia sociale ma che non ha la forza economica per comprare sul libero mercato. Al termine del percorso di elaborazione e condivisione, le proposte arriveranno in Giunta per l'approvazione conclusiva.
A illustrare le novità l’assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori, oggi al primo incontro nella sede della Provincia del Comitato provinciale sulla condizione abitativa, nelle sue diverse componenti: “Con l’avvio del Tavolo sulla casa, che mi ero ripromesso di convocare appena individuati i componenti, possiamo dire che parte il piano di legislatura provinciale sulla casa. Domani in giunta porterò un conchiuso per istituire una task force sul tema, che si occuperà in primo luogo di effettuare una mappatura dettagliata della situazione e poi di impostare un’azione su due filoni. Da un lato la revisione della legge provinciale sulla casa, che dovrà essere un testo all’avanguardia, in grado di definire le politiche abitative per i prossimi 15-20 anni. Dall’altra, avviare uno studio per un nuovo progetto di housing sociale, raccogliendo l’esperienza capofila del Trentino in questo campo del decennio scorso e aggiornandola alle nuove condizioni socioeconomiche. L’obiettivo è un piano capace di rispondere alle esigenze della fascia grigia, chi non è troppo povero ma neanche abbastanza abbiente per comprare da sè”.
Presenti i dirigenti provinciali Giancarlo Ruscitti e Laura Pedron, i consiglieri provinciali Stefania Segnana e Paolo Zanella, l’assessore del Comune di Trento Alberto Pedrotti, il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, il vicepresidente di Itea Michele Ravagni e la direttrice generale dell’Istituto Miriana Detti, i segretari di Cisl e Uil del Trentino, rispettivamente Michele Bezzi e Walter Alotti, Manuela Faggioni per Cgil e sindacato inquilini Sunia, Andrea Rinaldi di CoopCasa (Federazione trentina della Cooperazione), Giampiero Cozzio in rappresentanza delle associazioni dei proprietari.
Una riunione in cui attraverso il dibattito e i diversi interventi si è entrati subito nel merito di tutte le diverse questioni che compongono la questione casa in Trentino, dagli sfratti e dalle morosità alla riqualificazione del patrimonio pubblico di Itea con il raddoppio della gara “booster” di Itea annunciato nei giorni scorsi alla riunione in Alto Garda e Ledro.