Le “Donne democratiche” del Trentino contro Gerosa: petizione perché rinunci alla delega sulle Pari opportunità
Si dicono «incredule per le gravi esternazioni» della vicepresidente provinciale, che aveva bocciato il ddl sulle quote rosa in giunta regionale
TRENTO. "Abbiamo assistito, incredule, mercoledì 16 ottobre in Consiglio regionale alle gravi esternazioni della Vicepresidente Gerosa, assessora alle Pari Opportunità, sul disegno di legge 'Donne nella Giunta Regionale'". Lo dichiarano in una nota le Donne democratiche del Trentino, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta presso la sede del Partito democratico del Trentino, hanno lanciato una petizione per chiedere alla vicepresidente della Provincia di Trento Francesca Gerosa di rimettere "le deleghe in materia di Pari opportunità" e che queste deleghe "siano assegnate ad un'altra/o collega di Giunta". Gerosa aveva attaccato frontalmente la Provincia di Bolzano dicendosi «assolutamente contraria» alle quote per le donne in giunta regionale perché «va rispettato il voto dei cittadini nella scelta della composizione» dell’esecutivo. Il disegno di legge era stato presentato da Brigitte Foppa dei Verdi e firmato anche dalla Svp, oltre che dai consiglieri di minoranza di Team K, Pd, Campobase e Casa Autonomia.
"L'Assessora ha dimostrato di non conoscere o volutamente ignorare i dati e la legislazione vigente: l'equilibrio di genere nelle posizioni istituzionali di vertice è, purtroppo, lontano così come è ancora insufficiente la presenza femminile nei vertici delle istituzioni e degli organi decisionali", spiegano le Donne democratiche.
"Se fosse davvero così, se cioè fosse vero che le donne non subiscono discriminazioni, ci chiediamo a cosa serve la specifica delega che l'Assessora ha intenzionalmente assunto. Una delega, quella alle Pari Opportunità, che nella sua essenza, non travisabile e non manipolabile, richiede a chi la ricopre l'impegno a mettere a terra politiche per rimuovere ogni sorta di ostacolo discriminatorio che impedisce la partecipazione delle donne alla vita sociale, economica, al mondo del lavoro e alla vita e alla rappresentanza politica e di conseguenza anche nelle istituzioni".