Lavoratori in nero, sospesi e multati due cantieri a Predazzo e Campiglio
Lotta agli infortuni, controlli dei carabinieri con l’Uopsal: scoperti operai irregolari, alcuni senza nemmeno il permesso di soggiorno
TRENTO. Altri due cantieri sospesi in Trentino per lavoro irregolare, a Predazzo e Campiglio. E’ l’esito dei controlli dei Carabinieri in sinergia con l’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Uopsal) dell’Azienda sanitaria e il Servizio Lavoro della Provincia, nell’ambito di un ampio monitoraggio del settore disposto dal Comando Provinciale di Trento a fronte dell’incremento degli infortuni sui luoghi di lavoro registrato negli ultimi mesi su scala nazionale.
La scorsa settimana i Carabinieri di Cavalese assieme agli ispettori del Servizio Lavoro hanno effettuato una ispezione a un cantiere edile nel comune di Predazzo, in relazione alla possibilità che vi fossero impiegati operai senza contratto.
Ipotesi purtroppo confermata: dai controlli è emerso che il titolare del cantiere aveva commissionato un particolare lavoro a una ditta esterna che poi è risultata avvalersi di operai “a nero” (3 su 4) due dei quali addirittura privi del permesso di soggiorno valido ai fini lavorativi.
All’impresa commissionaria è stata imposta la sospensione dell’attività e il pagamento di una sanzione amministrativa di 2500 euro.
Anche a Madonna di Campiglio i Carabinieri hanno notificato un provvedimento di sospensione delle attività, a carico di un’impresa edile lombarda: anche in questo caso nel cantiere è stata riscontrata la presenza di lavoratori irregolari, in quanto privi di titolo di soggiorno e per i quali non era stata effettuata alcun tipo di comunicazione di assunzione.
La normativa vigente – ricordano i carabinieri – comporta la sospensione ogniqualvolta si constati l’impiego di personale senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti. A Campiglio i militari dell’Arma hanno accertato che su un totale di 5 operai impiegati, 3 non erano in regola.
L’inottemperanza di un provvedimento di sospensione è punita con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
In entrambi i casi, gli esiti degli accertamenti svolti saranno comunicati anche all’Autorità Giudiziaria, viste le violazioni del Testo Unico sulla immigrazione che disciplina l’assunzione di lavoratori stranieri.