Ufficio Catasto e Tavolare presto senza dirigente  

Mezzolombardo depotenziato. Il servizio perderà autonomia funzionale e quindi rapidità nelle risposte, perché pratiche e questioni passeranno da Trento. Rossi (Pd) è preoccupato



Mezzolombardo. Da fine mese gli uffici del Catasto e del Tavolare di Mezzolombardo, a cui fanno riferimento i Comuni della bassa val di Non, dell’Altopiano della Paganella e della Rotaliana, non avranno più un dirigente proprio, ma saranno accorpati agli uffici di Trento, da dove una figura dirigenziale verrà in paese solo in alcune giornate. Luigi Rossi, del gruppo consiliare Pd, dichiara preoccupazione: «In sostanza, la mancanza di dirigenti sul posto significa la perdita di autonomia funzionale; le decisioni che il dirigente poteva prendere nell’immediato dovranno essere inviate a Trento, con uno scadimento del servizio che tocca i professionisti del settore ma anche tutti i cittadini della zona».

La delibera provinciale 1320 “Disposizioni organizzative relative al Servizio libro fondiario e al Servizio catasto”, con oggetto la revisione dell’assetto degli uffici territoriali, enunciava il decadimento della dirigenza di Borzaga dall’ufficio del Tavolare in data 30 novembre e il conseguente trasferimento.

Chi se ne va

Ma in questi giorni altre figure hanno salutato i colleghi degli uffici collocati nel nuovo palazzo ex Equipe 5, in piazza San Giovanni: Antonella Mosna, la dirigente del Catasto, qui da 9 anni, da lunedì lavorerà a Rovereto e Fabio Giuliani, impiegato, va in pensione e non è previsto un reintegro. La Provincia, nella delibera citata, prevedeva l’attribuzione di un incarico di sostituto direttore per le sedi distaccate, ma al momento non ci sono state assegnazioni.

In un anno 2.800 pratiche

Il Libro fondiario di Mezzolombardo svolge circa 2.800 pratiche all'anno e il Catasto rilascia circa 1.400 certificazioni (visure, certificati, planimetrie, estratti mappa) e gestisce annualmente oltre 1.000 aggiornamenti per i fabbricati, 250 frazionamenti e circa 650 domande di ruralità (dati provinciali).

Riguardo queste scelte, il Pd aveva presentato una mozione perché la giunta comunale si impegnasse a salvaguardare la piena funzionalità di questi organismi, di lunga storia e di rilevante necessità, visto l’ampio bacino d’utenza, ma la risposta del sindaco aveva sostenuto le scelte della Provincia, impegnata ad efficientare le risorse. «Succederà che questioni da dirimere, di non facile assunzione per gli impiegati, saranno inviate a Trento dove il dirigente si troverà oberato di molte pratiche, perciò le risposte si faranno attendere mentre fino ad oggi il dirigente in sede risolveva rapidamente errori o complessità» sostiene Rossi.

Mezzolombardo perde o vede depotenziati i propri uffici di ordinamento, come l’Agenzia delle Entrate che ha un solo giorno di apertura su appuntamento (l’affollatissimo lunedì) e come personale un unico soggetto ormai a fine carriera. L’uso degli strumenti telematici, ad esempio per il deposito di un contratto di affitto, non è cosa facile né consueta, le norme sono sempre più stringenti e il ridimensionamento o la chiusura degli uffici periferici, obbligano professionisti e non a riversarsi sul capoluogo per gli adempimenti necessari. A.T.













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