Terre d’adige. «Non bisogna cambiare per forza per seguire il vento, la continuità è importante perché significa concretezza». Renato Tasin presenta così “uniAmo Terre d’Adige”, la lista civica che lo sostiene come candidato sindaco in vista delle elezioni del 26 maggio, nel Comune nato a gennaio dalla fusione fra Zambana e Nave San Rocco. Nel simbolo ci sono due pezzi di puzzle che rappresentano le comunità, unite dal fiume Adige, a incastrarsi ora in una realtà nuova. «I prossimi sei anni saranno fondamentali per amalgamare i due paesi e per far capire quali sono le dinamiche che ci hanno unito – spiega Tasin –. Noi ci presentiamo con uno slogan: “Equità e lealtà per il bene di tutti”».

Progetti da portare avanti

Tasin, imprenditore di 52 anni, è il primo cittadino uscente di Zambana. L’altro candidato sindaco in questa tornata elettorale è Roberto Roncador, sostenuto dalla civica “Per Terre d’Adige” e dalla Lega. «Non dico che le altre liste manchino di qualità – dice Tasin – ma credo che sia anche importante proseguire sul percorso che abbiamo tracciato, non buttare via tutto solo per la voglia di cambiare: noi abbiamo già dimostrato il nostro valore, abbiamo lavorato per questa fusione e abbiamo tanti progetti da portare avanti». Fra i 18 candidati c’è l’ex sindaco di Nave San Rocco Joseph Valer, ma anche tutta la giunta uscente di Zambana. «Ci sono persone di entrambi i paesi, ex amministratori e volti nuovi che hanno creduto in questo progetto. Ci unisce la voglia di fare comunità, di stare in mezzo alla gente e di essere efficienti, con trasparenza e responsabilità».

Il programma

Fra i punti del programma, centrale è lo sviluppo della Paganella, anche con il ripristino della funivia: «Avevamo finanziato uno studio di sostenibilità, i risultati si dovrebbero sapere in estate». Sarà sostenuto il mondo del volontariato, con una particolare attenzione agli anziani. «Lavoreremo per la sicurezza, anche con nuove videocamere. Le opere che abbiamo in mente saranno fatte tenendo conto degli agricoltori, anche i collegamenti ciclabili che abbiamo in mente per il futuro». D.E.