«Per le radici sporgenti causa da 50 mila euro» 

Mezzolombardo, Girardi svela i particolari dell’ultima richiesta di risarcimento per infortunio in via Degasperi. «Il progetto della Provincia salva solo 24 piante» 



MEZZOLOMBARDO. “La stragrande maggioranza dei cittadini è con noi sulla questione tigli di via Degasperi” - afferma il sindaco Christian Girardi sul bollettino comunale - Se la Provincia vuole rincorrere una soluzione diversa dalla nostra, lo farà contro il volere dell’Amministrazione comunale”.

La giunta ha pronto un progetto esecutivo per il rifacimento completo dei marciapiedi con la sostituzione delle piante, ma non può procedere all’incarico causa il mancato nulla osta della Provincia. La spesa di 700.000 euro prevedeva una partecipazione di 450.000 euro del Servizio gestione strade, dato che la Provincia è proprietaria sia della strada che di marciapiedi. “Tutti i tecnici interpellati hanno evidenziato che l’unica soluzione percorribile che permette di salvare un certo numero dei vecchi alberi sia il restringimento di almeno un metro della strada, tale ipotesi ci vede fortemente contrari perché mette in secondo piano la sicurezza” scrive il sindaco. Dichiara poi che l’ultima richiesta di risarcimento arrivata in municipio a causa delle radici sporgenti ammonta a quasi 50.00 euro, contrariamente a quanto sostiene il Comitato “Sotto i tigli”, che aveva riferito, in una riunione pubblica, di non esserci notizia di spese comunali per tali motivi.

Nelle scorse settimane è arrivata in Comune una bozza progettuale della Provincia che prospetta il restringimento stradale per salvare le piante, ma la giunta è contraria. “Per fare un esempio, sul lato del distributore Agip verrebbero salvate 6 piante, sul lato opposto 24, in totale sono meno della metà degli alberi esistenti e poste in modo asimmetrico” specifica il sindaco che ribadisce come nel progetto comunale i tigli salvati sarebbero stati 35, un numero maggiore di quelli di questa proposta.

Per il “famigerato viale” (testualmente) ritiene si sia superato il limite del ridicolo e che si sia ormai di fronte ad una follia progettuale. Se la Provincia proseguirà in questi intenti, lo dovrà quindi fare contro il gruppo consiliare di Girardi, che mantiene la posizione contraria al restringimento e ribadisce che la sicurezza è il punto più importante del discorso. Il Comitato invece ritiene che la riduzione della larghezza della strada provinciale, che presenta ancora a traffico sostenuto, porterebbe ad un rallentamento della velocità con un conseguente fattore di riduzione dei rischi; la viabilità verrebbe inoltre valorizzata dalla pista ciclabile e da una riqualificazione generale. Ognuno resta pertanto fermo sulle proprie posizioni e la Provincia dovrà decidere scontentando l’uno o l’altro, con i cittadini che vi fanno riferimento.













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