No alla telecamera in aula «Siamo già “trasparenti”» 

Bocciata dal consiglio di Lavis la mozione della Lega per la trasmissione video online delle sedute. Fanno discutere 136 mila euro per le farmacie comunali 


di Daniele Erler


LAVIS. Il Consiglio comunale di Lavis non sarà trasmesso online in diretta video. Sarebbe stato l’effetto della mozione – presentata dalla Lega e appoggiata dagli altri gruppi di minoranza, Lavis Civica e Cinque Stelle – che è stata respinta dalla maggioranza con un voto d’astensione. Con un’eccezione: Paolo Facheris, presidente del consiglio, eletto con il Pd, l’ha invece appoggiata. Votando in maniera diversa rispetto al suo gruppo. Poco cambia nella sostanza: lo streaming continuerà ad essere soltanto audio, come è già ora.

Simone Moser e Monica Ceccato – consiglieri della Lega – hanno spiegato che la novità avrebbe forse spinto più persone a seguire il Consiglio comunale. E poi avrebbe aumentato la trasparenza, con la possibilità di filmare l’apertura delle buste al termine di un bando pubblico. Inoltre il filmato poteva essere messo a disposizione dei neo-sposi dopo la celebrazione dei matrimoni.

Tutte motivazioni che la maggioranza non ha condiviso: «Innanzitutto perché il video non aggiunge nulla in termini di trasparenza rispetto a quanto già facciamo», ha spiegato il vicesindaco Luca Paolazzi. Secondo l’assessore Franco Castellan, l’obbligo di filmare ogni apertura delle buste avrebbe comportato delle difficoltà logistiche. Inoltre la proposta prevedeva l’acquisto di un’unica telecamera fissa, da mettere in fondo all’aula. Non bisogna quindi immaginare il video girato da un operatore e guidato da una regia. Sarebbe stata invece un’inquadratura fissa di quanto avviene in aula. Secondo Facheris sarebbe stato comunque «uno sforzo in più per riuscire a coinvolgere la cittadinanza», ma la maggioranza ha preferito astenersi, portando alla bocciatura della mozione.

Il Consiglio ha poi votato una variazione di bilancio – l’ultima dell’anno – e approvato un emendamento della Lavis Civica, per destinare seimila euro a un comune trentino colpito dal maltempo.

Nell’ambito della variazione ha fatto discutere la decisione di accantonare 136 mila euro per l’acquisto di farmaci e cespiti da destinare alle Farmacie comunali, in vista di un piano di ristrutturazione aziendale. La Lavis Civica e la Lega hanno lamentato la mancanza agli atti di documenti che ne spiegassero le motivazioni. Anche perché, nella perizia che motiva l’accantonamento, sono calcolati anche beni che di fatto sono già in possesso del Comune. L’amministrazione ha spiegato che i 136 mila euro indicano un limite massimo di spesa, che potrà poi essere ridotto quando l’argomento tornerà in discussione in Consiglio, con un nuovo calcolo, più preciso.

Le minoranze hanno poi criticato l’abitudine, a fine anno, di spostare una serie di spese (quest’anno pari a un milione e mezzo di euro in totale) all’anno successivo. Secondo Roberto Piffer di Lavis Civica, fa capire la difficoltà di tradurre le intenzioni e gli annunci in fatti concreti.















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