Nave San Rocco, quei tir che sfidano il divieto e attraversano ancora il vecchio ponte
Una scorciatoria comoda, ma una manovra vietata. I colossi si infilano nella carreggiata ristretta e a senso unico alternato nonostante il limite di 12 tonnellate. La denuncia di Pio Moser
NAVE SAN ROCCO. “Forse lo vorranno far crollare sotto il peso dei mezzi dalla portata non consentita che transitano in barba al divieto, il vecchio ponte di Nave San Rocco”. A lanciare l’ironica provocazione è Pio Moser “anima” oltreché storico personaggio della Nave. “Il ponte è stato costruito tra il 1934 ed il 1935 e nonostante l’età finora, ha anche retto bene. Adesso accusa il peso degli anni tant'è che la Provincia lo ha messo sotto osservazione ed il transito è consentito solo con mezzi di portata inferiore alle 12 tonnellate”.
Invece cosa succede? “Succede che dal momento che i controlli sono molto rari, il vecchio ponte viene usato lo stesso come scorciatoia sia per raggiungere la zona artigianale della Nave che per arrivare a quella di Mezzolombardo”.
Come residenti avete denunciato la situazione? “Lo sanno tutti: dal sindaco, alle forze dell'ordine, ma nessuno interviene: sembra che aspettino una tragedia per fare qualcosa”.
Dopo un tragico incidente negli anni ‘80 con una macchina che cadde nell’Adige causando la morte di tre giovani, la carreggiata è stata ristretta permettendo il transito unicamente in senso unico alternato. Chi si immette in paese deve affrontare una stretta semi curva con scarsa visibilità e a parte le condizioni del ponte, il rischio incidente è concreto: "Questo è un altro problema – prosegue Pio Moser – perché è un conto pensare di trovarsi di fronte un mezzo normale, ben diverso trovarsi davanti un camion”.
Avete delle soluzioni? “Chiediamo che il ponte non sia monitorato unicamente a livello strutturale, ma anche per l'osservazione delle norme stradali. Esiste un divieto? Va fatto rispettare. E’ chiaro che piuttosto che andare a San Michele ed arrivare alla nostra zona artigianale da Mezzolombardo è molto più veloce attraversare il ponte, ma se è stato messo un limite, ci sarà una ragione e poi perché non farlo rispettare?”