Legionella ad Andalo i Nas estendono i controlli 

Si analizzano campioni prelevati da impianti di raffreddamento pubblici e privati Affollati i due incontri organizzati dal Comune. Perli: «Ora c’è più competenza» 


di Rosario Fichera


ANDALO. Alla ricerca dell’origine della legionellosi che in agosto ha provocato il decesso di due turisti, ad Andalo i controlli dei Nas e le analisi sui campioni prelevati si estendono agli impianti di raffreddamento pubblici e privati.

Intanto martedì più di 200 persone hanno partecipato ai due incontri d’informazione e formazione che il Comune, in collaborazione con l’Azienda sanitaria, ha organizzato sul tema legionella. Il sindaco Alberto Perli aveva annunciato gli incontri (uno di carattere più tecnico, riservato ai gestori di strutture ricettive, idraulici e progettisti, l’altro aperto al pubblico) dopo i casi di legionella che si sono verificati in agosto ad Andalo e per i quali, dopo analisi e accertamenti, sono stati escluse contaminazioni nell’acquedotto pubblico.

«Il coinvolgimento della popolazione - afferma il sindaco - è stato molto positivo in quanto si è colta l'occasione per rassicurare tutti sulla qualità dell'acqua, ma anche per ribadire quei piccoli gesti, da tenere presenti sia nelle grandi strutture ricettive e nelle singole abitazioni, per garantire che il proprio impianto sia sempre in salute, per il bene di tutti, di chi vive ad Andalo e per chi ci viene in villeggiatura».

La partecipazione del pubblico è stata attiva, con diverse domande rivolte agli esperti. «Sì, alla fine delle presentazioni - aggiunge Perli - si è svolto un dibattito molto utile, con albergatori e tecnici impiantisti che hanno sottoposto agli esperti dell'Azienda sanitaria alcuni quesiti tecnici, dimostrando il forte interesse, e allo stesso tempo la competenza, sviluppata sulla materia da parte di tutti. Questa consapevolezza è il risultato più bello ottenuto martedì, in quanto, rimarcato il fatto che nell'acquedotto di Andalo non è stato ritrovato nessun batterio, è necessario concentrarci sulle singole strutture, facendo di tutto per garantire quelle semplici procedure di disinfezione periodica che bloccano eventuali batteri, a partire dallo shock termico e dalla pulizia dei terminali».

Durante i due incontri sono stati toccati dagli esperti dell’Azienda sanitaria provinciale diversi temi, in particolare Italo Dell'Eva, direttore del Laboratorio di sanità pubblica di Apss, ha spiegato che cos'è, dove si trova e come prolifera il batterio della legionella e gli esami per rilevarla; Franco Guizzardi, responsabile della Vigilanza e controllo acque di Apss, ha parlato della situazione internazionale, nazionale e provinciale sulla diffusione della legionella, illustrando le linee guida emanate dall'ente europeo competente in materia di malattie infettive; Tommaso Ferrara, tecnico della prevenzione sanitaria di Apss, e Francesco Pizzo sempre di Apss, si sono soffermati sulle casistiche e su come manutenere gli impianti idrosanitari, gli interventi periodici di disinfezione e alcuni suggerimenti tecnici per migliorare sia l'efficienza dell'impianto che la disinfezione periodica dello stesso, utile sia per la legionella che per eventuali altri batteri.















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