Le fontane “dimenticate” scoppia la polemica a Lavis 

La Lega ne scopre una decina di nuove, in magazzino: «Una spesa inutile» Il sindaco Brugnara: «Non sono soggette a deperimento. Abbelliranno il paese»


di Daniele Erler


LAVIS . “Chiare, fresche e dolci acque”, come scriveva Petrarca. A Lavis una decina di fontane se ne stanno chiuse nel magazzino comunale di via Negrelli da quasi tre anni. Lo ha scoperto la Lega che ha condiviso una foto e presentato un’interrogazione in municipio. Le fontane sono da tempo l’oggetto di un braccio di ferro fra il sindaco Andrea Brugnara e i leghisti: il primo a dire che saranno utilizzate per rendere Lavis più bella, i secondi a sottolineare lo spreco di denaro pubblico.

Le dieci inutilizzate sono l’avanzo di una trentina di fontane comprate nell’estate del 2015. Sulla bellezza c’è poco da discutere: piace a tutti la fontana di piazza San Gallo o quella ancora più recente in via Lungo Avisio. E sicuramente piacerà anche la nuova fontana che – fa sapere ora il sindaco – sarà installata nel piazzale interno a palazzo Maffei.

Ma il punto è un altro: servono davvero tutte queste vasche per Lavis? Non sono un po’ troppe? L’acquisto era stato fatto in stock da un’azienda in fallimento che doveva disfarsi, a prezzi contenuti, delle proprie dotazioni. L’amministrazione, che si era appena insediata, aveva pensato che fosse l’occasione per cogliere l’affare e fare rifornimento. Aveva varato un programma di riqualificazione urbana, costato circa 35 mila euro: nel conto anche l’acquisto dei contenitori in pietra, di vecchi abbeveratoi, mangiatoie e recipienti per il grano, da utilizzare sia come fioriere sia come vasche per le fontane.

L’operazione era però diventata da subito un assist per l’opposizione: non solo la Lega, ma anche la Lavis Civica degli ex assessori – della giunta precedente – Roberto Piffer e Andrea Zanetti. In più occasioni negli ultimi anni hanno tirato fuori il tormentone delle fontane, che per loro erano (e sono) il sintomo di un atteggiamento, definito “sprecone”, dell’attuale maggioranza. «È stata una spesa inutile – dice ora la capo leghista Monica Ceccato –. Le fontane acquistate sono state un numero esagerato rispetto alla reale necessità. Anche perché spesso le nostre proposte sono state rifiutate perché, ci è stato detto, mancano i fondi». Il sindaco sottolinea come le vasche «non sono soggette a deperimento», e «saranno in futuro collocate sul territorio comunale, in coincidenza con interventi di riqualificazione o abbellimento» del paese. Quando e dove, ancora non è chiaro.

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