L’ispettore Matteo Cattani si fa da parte dopo 15 anni
Il comando del distretto di Mezzolombardo dei vigili del fuoco, che comprende i Corpi di 16 comuni, passa a Flavio Clementel. «Lascio una realtà unita»
MEZZOLOMBARDO. Cambio al vertice del distretto di Mezzolombardo per i vigili del fuoco volontari: dopo 15 anni, Matteo Cattani ha ufficialmente lasciato il ruolo di ispettore. Al suo posto, martedì sera i comandanti dei 16 corpi del distretto hanno eletto all’unanimità il suo vice, Flavio Clementel.
Non è solo un passaggio di mano, che per altro ora dovrà essere confermato dalla giunta provinciale (ma è una formalità). È soprattutto un incrocio di storie, emozioni ed esperienze: quelle che vive chiunque si metta al servizio degli altri. Lo si capisce guardando un video che Cattani ha condiviso su Facebook: un suo discorso di dieci minuti che è una sorta di «abbraccio virtuale – spiega – per tutti quelli che ho incrociato sulla mia strada in questo periodo». «È inevitabile provare una certa emozione ripensando a questi 15 anni – ci dice Cattani – ma sono convinto che questo fosse il momento migliore per lasciare: quando le cose vanno bene, per non mettere in difficoltà il sostituto».
Il buono stato di salute del distretto è dimostrato dal risultato di martedì sera: non era scontato riuscire a trovare l’unanimità sul nuovo ispettore, dato che parliamo di 16 comuni su un territorio vasto e variegato, che va dalla piana Rotaliana, alla Paganella, fino alla bassa val di Non. «Questa è la cosa di cui vado più fiero: l’unità del distretto – aggiunge Cattani –. Quando ho iniziato c’erano due corpi, i più grossi, che avevano forse una preparazione tecnica migliore. Ora il livello è praticamente lo stesso per tutti». Così si sono superate anche le divisioni dei campanili, puntando soprattutto sugli allievi: «Abbiamo portato la loro formazione a livello distrettuale – spiega Cattani – così i ragazzi si abituano a lavorare insieme da subito».
Flavio Clementel, in passato comandante del corpo di Zambana e soprattutto viceispettore fino all’altro ieri, la pensa allo stesso modo: «Il nostro è un distretto sano e coeso – dice Clementel – altrimenti non credo avrei accettato questo ruolo. La mia candidatura è sull’onda della continuità».
Tutto bene, quindi? In realtà, sul lungo periodo, il distretto dovrà sempre più fare i conti con un problema. «Ciò che ci spaventa per il futuro è l’interventistica durante il giorno – spiega Clementel –. Ormai il mercato del lavoro è cambiato, i giovani sono sempre più costretti ad andare lontano per trovare un’occupazione». È un problema quando bisogna correre per un’emergenza in pieno giorno.
Cattani porta via con sé 15 anni di ricordi: «Gli interventi che mi sono rimasti più impressi sono quelli che abbiamo fatto fuori regione – dice – i terremoti, le alluvioni o gli incendi boschivi: perché in quei casi sei fuori e vivi a contatto con l’emergenza tutto il tempo, poi è più difficile metabolizzarla». E fra i ricordi migliori, dice Cattani, ci sono le persone che ha potuto conoscere in questi 15 anni: «I collaboratori e i miei amici migliori. E poi, soprattutto, mia moglie Elisa. Era una vigilessa a Mezzocorona, ci siamo conosciuti nel distretto, siamo diventati amici e poi è successo». Dalla famiglia dei pompieri è nata la sua famiglia al di fuori dei pompieri.