Incontri per capire come convivere con l’Alzheimer
Lavis. La diagnosi di una demenza, quando si riferisce a una persona che si ama, può sconvolgere la vita di una famiglia. In molti casi, ci si trova a vagare come in un vicolo cieco, senza appigli....
Lavis. La diagnosi di una demenza, quando si riferisce a una persona che si ama, può sconvolgere la vita di una famiglia. In molti casi, ci si trova a vagare come in un vicolo cieco, senza appigli. Per cercare di fornire un sostegno, inizia a Lavis un percorso che ha uno scopo principale: far capire che la vita non finisce con la diagnosi. «I nostri cari continuano a vivere le emozioni, solo che le esprimono in maniera diversa», spiega Erica Devigili, responsabile del nucleo Alzheimer alla casa di riposo. È come se nelle relazioni si usasse un linguaggio diverso. Solo che molte volte è difficile da comprendere, soprattutto per chi si trova ad affrontare questa sfida da solo.
Gli incontri si terranno ogni giovedì, dalle 20 alle 22, da domani al 19 dicembre, al quarto piano della casa di riposo. Per la prima volta, a Lavis, questa iniziativa è rivolta non ai familiari dei residenti in casa di riposo. Mira invece ad intercettare le persone che stanno fuori e che spesso hanno timore a chiedere aiuto. Gente del paese innanzitutto, ma non solo: l’iscrizione, gratuita, è aperta a tutti, chiamando allo 0461 246308, interno 400 e chiedendo di Davide. Ci sono 20 posti a disposizione e ci si può aggiungere fino al terzo incontro. «Ci sono persone che sono stravolte da quello che succede a casa e si sentono impotenti», spiega Devigili. Saranno dei veri e propri laboratori, con un approccio basato sulle esperienze. E su un modello – il Sente-mente project – che mette in primo piano le persone che convivono con la demenza, recuperando il più possibile la loro dimensione umana. Tutto questo rientra in un progetto più ampio, promosso dalla Comunità di valle Rotaliana Königsberg. Come ci spiega la direttrice Delia Martielli, Lavis si sente particolarmente coinvolta perché qui, dal 2014, esiste un nucleo Alzheimer che accoglie una ventina di persone, provenienti da tutto il Trentino. Accanto ai laboratori, partirà anche un “punto d’incontro”, rivolto sempre ai familiari di chi sta fuori. Sarà una specie di “centro sos” a cui rivolgersi, su appuntamento, per chiedere aiuto. Altri incontri saranno invece dedicati ai volontari socio-sanitari che operano a Lavis. D.E.