Altavalle. Con un gioco di parole si chiama Altravalle, con la “r” in mezzo. È una web radio a disposizione, già in “onda”, dei cittadini di Altavalle (che comprende le frazioni di Faver, Grauno, Grumes e Valda), ma anche dell'intera val di Cembra, oltreché delle realtà associative del posto. È l'idea venuta all'associazione di promozione sociale “.doc” che da qualche anno promuove e organizza “Contavalle”, festival di teatro civile.

Servizio di prossimità

Vista la situazione ai tempi del coronavirus in cui tutti sono invitati a restarsene a casa il più possibile, l'associazione intende non perdere il contatto con chi vive in valle, offrendo anche un servizio di “prossimità”, diciamo così. «Per ora, e non poteva essere diversamente dato che abbiamo iniziato proprio in questi giorni, è un work in progress – riflette il direttore artistico Tommaso Pasquini - La nostra intenzione è di far intervenire chi vuole su argomenti legati alle proposte culturali promosse in valle e che per ora hanno subito uno stop. Ma siamo disponibili anche ad offrire informazioni le più varie, e diverse domande sono già arrivate, sui servizi. In sintesi ci proponiamo anche come uno strumento di pubblica utilità. Altravalle si offre come nuovo e ulteriore supporto d'emergenza per riprendere il filo di discorsi fondamentali per tutta la cittadinanza. Non scordando che una comunità è tale soprattutto, anche se non solo, nel momento del bisogno».

Non è in diretta

La web radio non trasmette in diretta. Quindi, per collegarsi e registrare il proprio intervento va fatto un colpo di telefono (333 2492255) o mandata una email all'indirizzo altravalleradio@gmail.com. In seguito, quanto detto sarà messo in onda il martedì e il venerdì dalle 10.30 alle 11.30 e potrà essere ascoltato collegandosi al sito www.puntodoctrentino.it oppure alla pagina Facebook dell'associazione (Puntodoc) o alla piattaforma www.spreaker.com.

Dialogo continuo

«I cittadini di Altavalle ma anche di tutta la val di Cembra sono invitati ad intervenire con riflessioni, suggestioni e proposte varie – conclude Pasquini – Anche per superare le pressanti barriere della distanza fisica necessaria per far fronte all'epidemia. Con questa iniziativa proponiamo un modo per restare in relazione e continuare a confrontarci, dialogare e discutere. Anche di sé stessi, per raccontare la propria vita ai tempi dello stravolgimento dei nostri stili di vita e delle nostre libertà”. PA.PI.

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