Due giorni di spirito alpino per Fai della Paganella

Fai della paganella. Emozione, meraviglia, soddisfazione: sono questi gli stati d’animo che hanno vissuto le “penne nere” di Fai della Paganella in occasione dei recenti festeggiamenti per il 90° di...



Fai della paganella. Emozione, meraviglia, soddisfazione: sono questi gli stati d’animo che hanno vissuto le “penne nere” di Fai della Paganella in occasione dei recenti festeggiamenti per il 90° di fondazione del loro gruppo, nato il 15 settembre del 1929. Nella due giorni di eventi che ha visto il culmine nella sfilata delle penne nere con numerosi gagliardetti provenienti da varie zone del Trentino, dell’Alto Adige e del Veneto, hanno partecipato tantissime persone, famiglie, autorità, a testimonianza dell’intenso legame tra la comunità e gli alpini. «Sì, è stato bellissimo ed emozionante vedere così tanta partecipazione alla nostra festa – ha evidenziato il capogruppo Carlo Clementel –. Novant’anni di attività hanno rappresentato per noi un traguardo importante, a testimonianza dell’attaccamento alla nostra terra e della lunga e apprezzata presenza viva nella nostra comunità, alla quale rivolgo, a nome di tutto il gruppo, il più vivo ringraziamento per l’affetto che ci ha dimostrato e che ci manifesta ogni giorno. Grazie Fai della Paganella, grazie alpini».

Analogo ringraziamento il capogruppo ha rivolto alle numerose associazioni di volontariato, agli amici degli alpini, alle autorità civili, militari e religiose che hanno presenziato alla cerimonia, durante la quale si è svolto anche il raduno di zona della Bassa val di Non e Piana rotaliana. Tra le numerose autorità presenti, oltre al sindaco di Fai, Gabriele Tonidandel e quelli dell’altopiano, il vicepresidente della Provincia, Mario Tonina, il vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale alpini, Alfonsino Ercole, il presidente dell’Ana di Trento, Maurizio Pinamonti, il direttore de “L’Alpino”, don Bruno Fasani.

«Questa cerimonia ha voluto testimoniare che essere alpino, Patria, bandiera, memoria, famiglia, dovere, coraggio, onestà, fede, amicizia, solidarietà, non sono parole vuote, ma hanno invece un significato profondo che ci identifica e che si riassume in quello che chiamiamo spirito alpino e che noi abbiamo il dovere di tramandare». R.F.













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