Da 9 anni i cani portano felicità in casa di riposo 

Lavis, consegnati a una ventina di anziani gli attestati di partecipazione  ai laboratori di pet therapy. Per il 2019 si chiederà all’Apsp di aumentare le ore


di Daniele Erler


LAVIS. Si è concluso il nono anno di pet therapy alla casa di riposo di Lavis: lunedì sono stati consegnati gli attestati a una ventina di anziani che nei mesi scorsi hanno partecipato ai laboratori. Si pensa all’incontro fra uomini e cani come a un’attività ludica, anche quando ha un forte impatto emotivo che è evidente a tutti, anche solo guardando le foto.

Alain Satti – istruttore cinofilo dell’associazione “Vita da cani” – spiega che in realtà c’è molto di più: un lavoro dietro alle quinte che ora ha pure un riconoscimento normativo. Tempo fa Satti parlava, anche in un’intervista al Trentino, del «discount della pet therapy»: ovvero del rischio che le strutture sanitarie si affidassero a istruttori improvvisati, senza le qualifiche che servono quando si parla di iniziative che impattano comunque sulla salute e il benessere degli anziani.

«Lo scorso anno il ministero della sanità ha finalmente delegato le regioni affinché si occupassero di regolamentare questa attività – spiega Satti – ormai non la chiamiamo più “pet therapy”, ma “interventi assistiti con gli animali”». «Il Trentino Alto Adige – continua Satti – ha recepito il decreto ministeriale e l’Azienda sanitaria ha definito dei criteri e delle linee guida. In questo modo le strutture possono avere un servizio garantito».

Da marzo 2018 esiste un vero e proprio albo regionale con gli operatori certificati e autorizzati a svolgere questa pratica nei migliori dei modi, senza che nulla sia più lasciato al caso. Anche per una particolare vocazione di Antonella Brugnara, una delle animatrici, la casa di riposo di Lavis è fra le strutture che in Trentino hanno investito di più sulla pet therapy. «Continueremo a farlo – spiega la direttrice Delia Martielli – ed è bello vedere come queste attività si svolgano ormai, soprattutto in estate, all’aperto nel nostro parco».

Per il prossimo anno – il decimo di questa attività a Lavis – si chiederà al consiglio d’amministrazione un investimento ulteriore, per aumentare il numero di ore dedicate ai laboratori. Anche perché, come si diceva, non è solo un gioco: è stato dimostrato il valore terapeutico del rapporto con gli animali, soprattutto per alcuni anziani con deficit cognitivi. I cani possono risvegliare ricordi che si pensavano cancellati: ed è vitale, per esempio, per chi soffre di Alzheimer. Quindi possono aiutare a fare movimenti che altrimenti gli anziani non avrebbero mai fatto, neppure con l’aiuto di un fisioterapista. E poi sì, anche e soprattutto, possono far vivere delle emozioni: e forse, per questi anziani, è davvero la cosa più importante.













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