Consuelo Facchinelli e le api, una vocazione di famiglia: “Sono sentinelle dell’ambiente, ascoltiamole”
Due anni fa ha scelto di lavorare nell’azienda di famiglia a Lavis: il calo della produzione di miele, la decisione di puntare anche su altri prodotti dell’alveare e sull’attività didattica
LAVIS. Affermare che l’apicoltura è un’attività affascinante non è certo affermare nulla di nuovo, ma l’attività dell’apicoltore è da sempre anche tipicamente maschile.
Ebbene Consuelo Facchinelli, figlia d’arte in quanto il padre Marco è da molti anni il presidente dell’Associazione Apicoltori Trentini ed il fratello Dario è da anni impegnato a tempo pieno nel settore, fa eccezione.
Anche Consuelo dava una mano fuori del suo orario di lavoro, ma un paio di anni orsono visto che l’azienda richiedeva sempre maggior tempo ha abbandonato il lavoro di dipendente e si è inserita a tempo pieno come collaboratrice nell’azienda di famiglia: l”’Apicoltura Facchinelli”.
Consuelo essendo un vulcano di idee ed avendo una particolare propensione a relazionarsi con i clienti sin da subito ha cercato di ampliare l’orizzonte delle attività dell’azienda di famiglia ed anche i suoi progetti futuri vanno nettamente in questa direzione.
L’azienda apistica Facchinelli ha già le spalle robuste con circa 800 arnie delle quali circa 600 in piena produzione e 200 con famiglie giovani. E’ un’azienda che pratica il nomadismo, compreso lo spostamento di parte delle arnie in regioni più calde per svernare in modo di avere le famiglie molto più robuste alla ripartenza di primavera. La Toscana è la meta prescelta. Ma il nomadismo viene praticato anche all’interno del Trentino con un grosso servizio a favore dei frutticoltori in quanto durante il periodo della fioritura di meli in stretta collaborazione con i consorzi frutta delle rispettive zone vengono portati gli apiari per l’importante servizio dell’impollinazione dei frutteti.
Si parte con le zone a sud di Trento: Ravina e Romagnano, per andare poi in Valle di Non. Alla nostra domanda se vi sono problemi di moria legati ai trattamenti antiparassitari la risposta di Consuelo è molto ragionata: "Lo spostamento delle api per la fecondazione nelle zone frutticole si regge su un rapporto fiduciario con i vari consorzi frutta con i quali noi collaboriamo, e con i loro soci e devo dire che è un rapporto fra persone responsabili e fino ad ora non ci sono stati problemi. Certo bisogna stare molto attenti perché le api sono molto sensibili e basta poco per metterle in crisi”.
E qui entra in campo il problema della professionalità: “Fare l’apicoltore oggi è molto difficile, è indispensabile conoscere ogni famiglia delle nostre api, capire quando sono in stress, quando vanno spostate. I prodotti dell’alveare oltre al miele sono il polline e la produzione di api regine, ma per noi il polline ha una grande importanza”, sottolinea Consuelo.
La produzione anche per l’azienda Facchinelli è andata costantemente calando, il 2021 è stato un anno particolarmente negativo. “Se appena 10 anni fa si arrivava a produrre anche 45 kg di miele per arnia oggi siamo fortunati se arriviamo ad un terzo, 15 chili.
Da subito Consuelo si è ritagliata un proprio spazio sul fronte che fino a due anni orsono era meno curato, quello della promozione oltre che del miele anche degli altri prodotti dell’alveare. “Un’attività che si è molto sviluppata puntando anche ai ristoranti stellati, sempre con l’obiettivo della valorizzazione dei prodotti della nostra azienda”, precisa Consuelo. Una particolare attenzione è riservata all’attività didattica che punta sia ad una maggiore conoscenza dei prodotti che alla formazione di nuovi apicoltori.
Chiediamo se dopo due anni è pentita della scelta: “Assolutamente no – è la risposta - anche se obiettivamente avevo sottovalutato l’impegno che questa comporta, il telefono squilla a tutte le ore dalle 6 del mattino alle 22,non ci sono orari ma l’attività è molto affascinante e mi appassiona molto quindi non mi pesa affatto”.
E il suo rapporto con l’ambiente qual è? “Di grande attenzione sono convinta che dobbiamo essere sempre più coscienti che di fronte ai cambiamenti grandi e piccoli a cui assistiamo è fondamentale un rapporto corretto con l’ambiente. Per le api questo è ancora più importante perché sono l’animale più sensibile che esiste, una vera sentinella dell’ambiente”. A questo punto perché non fate il biologico? “Non ci pensiamo ma tutte le nostre scelte nel rispetto dell’ape e dell’ambiente sono molto simili al biologico. Certo è che il Trentino non si dimostra terra molto vocata all’apicoltura”.
Consuelo è molto impegnata nel sociale: è componente del direttivo Anga del Trentino recentemente costituito all’interno di Confagricoltura Trento, è volontaria della Stella Bianca della Val di Cembra da 10 anni, membro attivo del gruppo di lavoro interprofessionale dei giovani della Valle di Cembra ed si dichiara... “felicemente single”.