Coabitazione solidale all’ex asilo
Giovo, l’utilizzo dell’edificio di Palù tema di un incontro pubblico con Zeni e amministratori comunali
GIOVO. Già nell’autunno scorso l’amministrazione comunale di Giovo guidata dal sindaco Vittorio Stonfer aveva lanciato l’idea che nell’edificio di Palù che una volta ospitava parte della scuola materna (che ora si trova nella struttura dove c’è la scuola elementare insieme alla sezione che era a Verla) potesse essere adatto per gli anziani. Non tanto come Rsa o casa di riposo ma secondo i modelli più innovativi di aiuto alla terza età e oltre. Ancor più se autosufficiente. Una sorta di quello che oggi viene definito coabitazione solidale, in altri termini cohousing.
Adesso il Comune cembrano fa un passo in avanti in questa direzione. Questa sera, alle 20,30 nella sala conferenze della cassa rurale, a Verla, l’amministrazione ha promosso un incontro aperto a tutti per verificare se questa ipotesi possa essere praticabile, ottenere, semmai, il consenso della cittadinanza, perlomeno un avallo di massima ed eventualmente passare ad atti concreti. Comunque sia, si farà il quadro della situazione illustrando anche alcune esperienze presenti sul territorio provinciale. Infatti, alla serata saranno presenti anche Daniela Bottura e Diego Agostini, rispettivamente presidente e amministratore delegato della cooperativa Sad che offre servizi di questo tipo, ad esempio, ma non solo, alla Vela di Trento come a Tassullo.
Per capire, alla Vela vivono sotto lo stesso tetto, per quanto in appartamenti separati, anziani e studenti che peraltro condividono spazi comuni. «Un progetto sperimentale – è scritto nel sito internet della cooperativa – pensato per dare una risposta alla solitudine degli anziani prestando attenzione sia all’aspetto relazionale che ai costi». A Tassullo è invece in corso un progetto di animazione territoriale per gli over 75.
Qualunque scelta fosse adottata, l’incontro di questa sera è stato promosso con l’intento di fare chiarezza, intercettare il gradimento, o meno, da parte della popolazione, individuare soluzioni. Certo, “una nuova prospettiva” per l’edificio ex asilo, come recita il titolo dell’incontro, pare essere, a questo punto, più che auspicabile, almeno stando alla quantità di “carne al fuoco” messa dall’amministrazione.
Servisse, la presenza dell’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Luca Zeni fa intuire quanto il Comune di Giovo intenda investire su questo tipo di struttura – «aperta h24, magari con una “ricettività” per 6-7 anziani autosufficienti», ipotizza il sindaco Stonfer - che potrebbe venire incontro alle necessità relazionali della popolazione over 65. Lucia Gasperetti, responsabile del servizio socio-assistenziale della Comunità della valle di Cembra, farà poi il punto della situazione, delle esigenze presenti in valle riguardo al tema. Anche questo un tassello significativo per capire fino in fondo la realtà di una comunità e venire incontro a nuovi bisogni. (pa.pi.)