«Ciao Bruno, ci hai insegnato tanto»
Molveno, centinaia di amici per il commosso addio a Piffer in una chiesa gremita. La figlia: la tua battuta non mancava mai
MOLVENO. Una chiesa gremita ha dato l’ultimo commosso saluto a Bruno Piffer, il professore di matematica e poi preside di Andalo deceduto a 77 anni in modo improvviso, cadendo dalle scale della propria abitazione, in seguito probabilmente a un malore, mentre teneva in braccio il nipotino. Attorno alla moglie Gabriella, ai figli Paola, Viviana e Alessandro, ai nipotini e a tutti gli altri parenti, si è stretta un’intera comunità: tantissimi amici, numerose autorità tra locali e provinciali, l’amministrazione comunale, dirigenti scolastici, insegnanti, gli ex alunni, l’associazione pescatori, hanno voluto essere presenti per ricordare un uomo amato e stimato, considerato un vero maestro di vita che sapeva trasmettere le cose importanti senza mai perdere il sorriso.
Don Franco Zanon che ha officiato il rito funebre, con i canti del coro parrocchiale, nella sua omelia ha ricordato l’opera di educatore di Bruno Piffer, un impegno dal significato profondo che la morte non potrà cancellare e che per tutti costituisce un’eredità di cui fare tesoro. Durante la cerimonia, a nome dei parenti, la cognata Rosangela Bonetti ha salutato il loro congiunto così: «Ciao Bruno, uomo grande e buono, grazie del tuo esempio e della tua profondità». La figlia Viviana lo ha ricordato dicendo: «Di ogni cosa vedevi il lato positivo e una tua battuta non mancava mai. Da una persona come lui si poteva imparare tanto. Grazie papà, ti vogliamo bene». Mentre la nipotina Lucia, con una tenera innocenza ha aggiunto rivolgendosi al nonno: «Non ti preoccupare, alla nonna e all’orto penserò io». Commossa anche la testimonianza degli ex alunni, rappresentanti da Herman Castellan e Gabriella Nicolini, che hanno ricordato come il loro diletto professore di matematica e scienze riuscisse a fare amare a tutti quelle materie, facendoli divertire, incoraggiandoli, coinvolgendoli e quando necessario richiamandoli all’ordine e all’impegno con un semplice sguardo.
Anche fuori dalla chiesa in tanti hanno voluto testimoniare le doti umane del professore, tra i quali alcuni affezionati campeggiatori di Molveno, come Paolo Zangrossi, della provincia di Lodi, che conosceva Bruno Piffer da oltre cinquant’anni, quando, tra le sue numerose attività di volontariato si occupava anche del campeggio, intrattenendosi con gli ospiti sempre con il sorriso e risolvendo i problemi in modo cordiale, così come quando un giorno si presentò con il rapporto del guardiano notturno che diceva «questa notte qui è stato un putiferio: o via loro o via io», ma tutto si risolse, grazie alle grandi doti umane di Bruno Piffer, in una cordiale risata e con una stretta di mano. Anche il sindaco di Molveno lo ha ricordato con affetto: «Bruno sapeva cogliere i lati positivi della vita e aveva la capacità d’incoraggiarti e d’infonderti tanta serenità. Quando avevi un problema ti diceva: “Non pensarci di sera perché di notte i problemi s’ingigantiscono”. Bruno ci mancherà, ma i suoi insegnamenti saranno sempre con noi».
Laureato in economia e commercio a Verona, Bruno Piffer intraprese quasi subito la carriera dell’insegnamento, diventando poi preside ad Andalo. Oltre che per la vita dedicata all’insegnamento era molto conosciuto per il suo impegno nel sociale e per la sua disponibilità ad aiutare sempre gli altri.
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