Bicigrill a Lavis, sì della Provincia 

Il progetto tanto atteso. Maurizio Dallabetta, il proprietario, è incredulo per la notizia. Dopo dieci anni di attesa sarà costruito sul terreno di famiglia in via Lungo Avisio, in località Giaroni. «Tra un paio di mesi potremo iniziare i lavori, ci serviranno 6/8 mesi per concluderli»


DANIELE ERLER


Lavis. «Devo essere sincero: questo weekend lo userò per brindare alla notizia. Poi da lunedì inizieremo a pensare ai prossimi passi da fare». Mauro Dallabetta quasi non ci crede: dopo dieci anni di sogni, progetti e delusioni, ieri la giunta provinciale, presieduta dal governatore Maurizio Fugatti, ha dato finalmente il tanto atteso via libera al suo bicigrill: «È un sollievo, anche se c’è voluto così tanto tempo. Quasi un terzo della mia vita». Il bicigrill sarà costruito a Lavis, sul terreno di famiglia in via Lungo Avisio, in località Giaroni. A pochi metri dall’ingresso per la pista ciclabile che va verso la Rotaliana e sul collegamento per quella che va verso Trento. Di qua passano ogni anno circa 130 mila ciclisti: molti sono turisti che provengono dall’Austria e dalla Germania. Presto potranno avere un servizio in più, con il primo locale di questo tipo a Lavis.

Come una segheria

L’area di sosta avrà tutti i servizi specifici dei bicigrill, come un’area per la manutenzione delle biciclette e i bagni pubblici. Ma avrà anche un piccolo bar e ristorante: un posto dove la gente potrà fermarsi prima di riprendere a pedalare. L’architetto Gianpaolo Calliari ha immaginato un edificio semplice, di meno di 100 metri quadri. Sarà una costruzione in legno, su un unico piano, con il tetto in lamiera. Si appoggerà su un terrazzamento al livello della strada e ricorderà le costruzioni effimere del passato, come i capanni agricoli o i fabbricati produttivi. Avrà l’aspetto di un’antica segheria veneziana per richiamare la storia del luogo. Un tempo l’Avisio era una sorta di autostrada, su cui fluttuava il legname proveniente dalla val di Fiemme e diretto alle segherie del paese.

I tempi per la costruzione

«Noi non vediamo l’ora di iniziare, anche perché su questa attività non abbiamo solo investito tanti soldi, ma anche sogni e progetti di vita», dice Mauro Dallabetta. Nella sua famiglia, l’idea di un nuovo bicigrill è venuta a Natale del 2010. Si aspettavano una cosa rapida, invece sono passati nove anni, fra rallentamenti burocratici e un iter più complesso del previsto. «Ora servirà ancora qualche passaggio tecnico, ma entro un paio di mesi potremmo iniziare i lavori, per i quali secondo l’architetto serviranno dai sei agli otto mesi». In un primo tempo la speranza era di poter aprire a fine estate di quest’anno, molto probabilmente si dovrà invece aspettare il 2020. «Ma sono tutte valutazioni che dovremo fare – spiega Dallabetta – in origine gran parte dei lavori dovevamo farli noi in famiglia, dato che abbiamo esperienza con le costruzioni in legno. Ora dovremo valutare se mantenere questa idea, o accelerare i tempi affidando tutto a una ditta. Ovviamente è anche una questione economica».

Un biglietto d’ingresso

Ma questo lavoro è in più larga misura atteso da Lavis, soprattutto dagli amanti della bicicletta. «È stato un iter lungo, dipeso solo in minima parte dal Comune – spiega il vicesindaco Luca Paolazzi – In questi anni ci siamo molto impegnati non solo per portare avanti quanto di nostra competenza ma anche per dialogare con i molti servizi provinciali coinvolti nella valutazione ed autorizzazione del progetto. Siamo certi del valore pubblico di questa struttura: andrà ad arricchire la rete dei servizi ricettivi del nostro territorio e potrà essere un punto di accesso a tutto il territorio di Lavis».

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