Bachi da seta, calcare e altre storie in 5 interviste
“C’era una volta in Paganella” è il progetto realizzato da 25 giovani videomaker che hanno registrato i racconti di alcuni famosi personaggi dell’altipiano
PAGANELLA. Più di 35 mila visualizzazioni sulla pagina Facebook dedicata, oltre 500 condivisioni, centinaia di like: sono solo alcuni numeri del progetto “C’era una volta in Paganella”, una collana di cinque interviste video, registrate e montate da 25 giovani dell’altopiano della Paganella nell’ambito delle iniziative finanziate attraverso il Piano Giovani di Zona.
Un progetto portato a termine tra agosto e settembre e che oggi sul web sta riscuotendo un notevole successo, con l’Apt Dolomiti Paganella che lo ha rilanciato sulle proprie piattaforme web e con l’immaginabile soddisfazione dei promotori e organizzatori, quattro giovani appassionati di video e fotografia: Nicola Avi, Filippo Frizzera, Beatrice Bottamedi e Tiziana Garafolo.
«L’obiettivo della nostra iniziativa era di fornire ai giovani del posto una prima base di conoscenze per avvicinarli alla professione di videomaker – ha spiegato Nicola Avi – attraverso incontri in aula ed esperienze sul campo, mettendoli alla prova. Da qui è nata l’idea di realizzare cinque video, uno per ogni comune dell’altopiano, intervistando per ogni località un personaggio noto che raccontasse alcune caratteristiche e storie particolari del territorio, possibilmente in dialetto, per valorizzare le tradizioni popolari, la memoria dei lavori di una volta e dei luoghi che non ci sono più».
L’iniziativa ha riscosso subito grande interesse, coinvolgendo 25 tra ragazzi e ragazzi che dopo le lezioni in aula tenute dal videomarker Ariele Pitruzzella e con l’aiuto degli esperti dell’Agenzia di Stampa Giovanile di Trento, hanno iniziato, divisi in gruppi di lavoro, le riprese e il montaggio della collana, intervistando per Fai della Paganella Gigi Weber, con i suoi aneddoti e storie curiose (questo video, peraltro, è stato uno dei più cliccati, con oltre 10 mila visualizzazioni e 180 condivisioni); per Molveno, Sergio Donini, detto “Belgi” che ha parlato delle calcare e dei pascoli di un tempo; per Spormaggiore Amabile Reich che ha narrato degli allevamenti dei bachi da seta; per Andalo, Oreste Maines che ha ricordato i lavori e i luoghi del paese che oggi sono mutati; per Cavedago, Mario Viola, che ha ripercorso la storia di un tempo, intrecciando leggende medievali con le tradizioni contadine.
Il progetto è costato circa 4 mila euro ed è stato pensato non solo per avviare i giovani a una possibile professione, ma anche per rafforzare ulteriormente il legame tra i cinque comuni dell’altopiano.
«Infatti, abbiamo voluto realizzare un video per ogni paese per questo motivo – ha spiegato ancora Nicola Avi – legando le varie testimonianze attraverso il filo conduttore del dialetto».
E per il futuro? «Per il 2018 stiamo pensando a una nuova iniziativa e alla costituzione di un’associazione culturale, coinvolgendo chi ha partecipato al progetto di “C’era una volta”».
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