«Approvare la mozione contro l’omofobia era un atto dovuto»
Mezzolombardo. Non è passata nell'ultimo consiglio comunale la mozione delle minoranze che, alla luce dei gravi fatti accaduti nei giorni scorsi in paese contro una coppia omosessuale, chiedeva un...
Mezzolombardo. Non è passata nell'ultimo consiglio comunale la mozione delle minoranze che, alla luce dei gravi fatti accaduti nei giorni scorsi in paese contro una coppia omosessuale, chiedeva un impegno comune per promuovere azioni di sensibilizzazione contro l'omofobia e ogni altra forma di intolleranza e discriminazione.
Il consigliere di minoranza Luigi Rossi (Pd) stigmatizza in una nota la decisione della maggioranza, sindaco Christian Girardi in testa, di respingere questa mozione. «Nella seduta consiliare del 28 ottobre – dichiara Rossi - c’era all’ordine del giorno la discussione della mozione contro l’omofobia presentata da Pd, Uniti per Mezzolombardo, Patt e Upt. Il sindaco ha attaccato la nostra mozione accusandoci di aver strumentalizzato la vicenda, definendola “una triste mozione”. Secondo il sindaco non c’è da che preoccuparsi per ciò che è successo, perché la nostra comunità è sana e non è stata responsabile dell’aggressione. Si è lamentato del fatto che alla notizia è stato dato troppo risalto mediatico e che la stessa avrebbe dovuto rimanere legata solo all’aspetto giudiziario. Ha pertanto rifiutato l’appello lanciato dalla nostra mozione nella quale veniva chiesto l'impegno della giunta comunale a “promuovere azioni di sensibilizzazione contro l’omofobia, l’intolleranza e le discriminazioni di ogni genere, nonché azioni di approfondimento sul tema dei diritti delle persone”. Nulla è servito, nemmeno l’aver concordato con tutti i capigruppo un testo che più genericamente parlava di azioni di sensibilizzazione contro le discriminazioni di ogni genere. Il sindaco, dopo una successiva riunione di maggioranza, ha fatto prevalere il totale rifiuto della mozione. L’accusa che ci è stata rivolta, di strumentalizzazione della vicenda a fini politici, è vergognosa. Ritengo che la mozione doveva essere un atto dovuto da parte degli amministratori del comune dove è avvenuto il fatto. Fenomeni come questo hanno purtroppo avuto un forte incremento a livello nazionale proprio in questi ultimi anni, come riportano i dati statistici, pertanto l’aver voluto sottovalutare quanto avvenuto, da parte del sindaco, è stato un atteggiamento poco responsabile». Anche Konrad Vedovelli, di Mezzolombardo Partecipa, che non era tra i firmatari della mozione, ritiene che la mozione era meritevole. «Ho ringraziato i colleghi consiglieri per aver portato in consiglio l'argomento – afferma – che peraltro doveva essere esteso a tutte le forme di discriminazione esistenti. Questo era quanto avevamo concordato tra capigruppo e io avrei votato a favore. Poi la maggioranza ha deciso per l'astensione. Alla fine anch'io mi sono astenuto, anche perché la mozione riguarda un argomento (la lotta a tutte le discriminazioni, anche di razza, di religione e altro, non solo sessuali) che andava condiviso all'unanimità e non in ordine sparso». Infine, per quanto riguarda l'accusa di strumentalizzazione della vicenda, Vedovelli precisa di aver difeso i colleghi consiglieri di minoranza che hanno presentato la mozione. «Nel mio intervento – sottolinea – ho difeso i colleghi da questa accusa fatta dal sindaco, sottolineando che se strumentalizzazione c'è stata non riguarda i presentatori della mozione, bensì qualcun altro a livello provinciale. Effettivamente c'è chi ha preso la palla al balzo per criticare chi governa la Provincia su alcuni decisioni prese». M.W.