A Ranzo da tutto il mondo duecento Sommadossi 

Il raduno. L’idea è nata in Australia dopo che è stato creato un profilo Facebook. La festa  in località “El Somados” che ha dato origine al cognome e dove ieri è stato piantato un leccio


Enzo Zambaldi


Ranzo. Una bella giornata estiva ha sorriso, ieri, a Ranzo, al raduno degli oltre 200 Sommadossi. A fianco dei Sommadossi ranzesi c’erano quelli provenienti dai vari paesi della Valle dei Laghi, dall’Argentina, dall’Australia, da Torino, Vicenza, Treviso, Bolzano, Rovereto, Dro, Arco, Riva del Garda.

Sotto quattro tendoni

La mattinata è iniziata sotto i quattro tendoni allestiti al campo sportivo di Ranzo: un momento per fare conoscenza degli omonimi giunti da lontano, scambiarsi un saluto, opinioni e per instaurare nuove amicizie. Per l’occasione sono state preparate le magliette con il logo dei Sommadossi, ideato da Pierluigi Dalmaso e Alessandro Togni, che sono state orgogliosamente indossate da tutti i presenti.

Ieri a Ranzo sono stati messi in mostra i quadri del missionario architetto padre Ezio Sommadossi, morto in Colombia a soli 68 anni, e quelli di Brunello Sommadossi, morto a 20 anni, mentre scalava nelle vicinanze di Ranzo. Di grande interesse anche gli alberi genealogici di tutti i Sommadossi, predisposti da Ettore Parisi. Nel discorso di benvenuto Ettore, la cui mamma era una Sommadossi, ha ringraziato collaboratori e sponsor ed ha ricordato che il cognome cui è stato dedicato il raduno è nato proprio a Ranzo. Ha presentato Lorenzo Sommadossi che, dall’Australia, ha creato il gruppo di 200 famiglie Sommadossi in Facebook, ed ha lanciato l’idea della rimpatriata.

Lorenzo, orgoglioso di essere a Ranzo, ha elogiato il lavoro della Trentini nel Mondo. Il vicepresidente di questa associazione, Armando Maistri, ha individuato nel raduno “il profumo dell’accoglienza”. Il saluto del Comune di Vallelaghi è stato portato dal vicesindaco Federico Sommadossi, che ha avuto in dono per l’amministrazione comunale la bandiera dell’Argentina da Silvana Sommadossi che vive nella Nuova Patagonia. Tra i tanti ospiti merita una citazione particolare Dina Sommadossi di Sarche, 94 anni, che non ha voluto mancare a questo riuscito incontro.

Dialogo via Skype

Il pranzo, a base di piatti trentini, è stato offerto ai graditi ospiti dal paese di Ranzo:in tavola, tra il resto, non poteva mancare la polenta, che ha saziato per anni i Sommadossi e tutti i Trentini. Nel corso del pomeriggio il Coro Lagolo di Calavino ha proposto un concerto, caratterizzato da canti popolari sul tema dell’emigrazione. Davvero coinvolgente è stato in seguito il dialogo, via Skipe, con i discendenti dei Sommadossi emigrati in Argentina e Brasile. Le conversazioni sono state proiettate su un grande schermo ed hanno emozionato tutti.

La giornata di festa si è conclusa in località “El Somados”, a sud di Ranzo, il luogo che ha dato origine al cognome Sommadossi. Qui è stato piantato un leccio a ricordo del raduno. Una targa in rame al suo fianco recita: “Oggi 14 settembre 2019, in occasione del primo incontro è stato messo a dimora questo albero, per ricordare il luogo che ha dato origine al cognome Sommadossi, partito da Ranzo e presente in tutte le parti del Mondo”.













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