Lana, neonato trovato morto, scarcerata la madre
L'avvocato della donna: "Ora verrà assistita e aiutata, sotto il profilo psicologico, in una struttura altoatesina". LEGGI ANCHE: Il piccolo abbandonato nella vegetazione
LANA. La giovane donna accusata di avere ucciso, soffocandolo, il figlio neonato lo scorso 16 settembre a Lana è stata scarcerata in quanto non sussistono più le esigenze cautelari. Il giudice ha infatti accolto la richiesta degli avvocati difensori Nicola Nettis e Amanda Cheneri e quindi ora la donna, di 25 anni, è libera.
In teoria potrebbe anche tornare in Romania dove ha un altro figlio di due anni, ma l'avvocato difensore Nettis spiega: «La nostra assistita non intende lasciare l'Italia ed ha anzi intenzione di affrontare il procedimento a suo carico. Ora verrà assistita e aiutata, sotto il profilo psicologico, in una struttura altoatesina adatta allo scopo, pur essendo lei tecnicamente libera e non avendo quindi obblighi di residenza».
La donna, dopo il suo arresto, aveva spiegato di ricordare solo il momento del parto e non cosa fosse accaduto dopo. «Il ricordo sta lentamente emergendo - spiega Nettis - ma ci vorrà tempo. In un evento traumatico ci sono conflitti interiori che rendono difficile la riemersione dei ricordi. La scarcerazione la aiuterà ora a ritrovare un pò di serenità e, con essa, anche il ricordo di quanto accaduto».
La donna, che si trovava in Alto Adige per lavorare nella raccolta delle mele, è accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma in futuro l'accusa potrebbe venire derubricata. Il cadavere del povero bimbo era stato abbandonato in un frutteto di Lana e scoperto casualmente da una turista tedesca a spasso con il cane.