La tesi della Procura: Hager a capo di una associazione per delinquere. Ecco chi sono gli altri arrestati bolzanini
Ai domiciliari anche gli architetti Andrea Saccani e Fabio Rossa, il giornalista Lorenzo Barzon e la dirigente del Comune Daniel Eisenstecken: «Un sodalizio dedito a reati contro la pubblica amministrazione
BOLZANO. Nell'ambito dell'inchiesta della Procura distrettuale di Trento sono attualmente in corso a Bolzano diverse perquisizioni, non solo in Municipio. La Guardia di finanza si trova negli uffici del commercialista Heinz Peter Hager, mentre i Carabinieri nell'ufficio della Signa Holding, ex società del magnate austriaco Renè Benko che sta realizzando in centro città il mega-centro commerciale Waltherpark. Le operazioni - si apprende - riguardano in prima linea computer, telefoni e altri supporti elettronici.
Il filone bolzanino dell’inchiesta, d’altra parte, è ricco di protagonisti. Il principale è ovviamente Hager, agli arresti domiciliari. ma il provvedimento restrittivo è scattato anche per gli architetti Andrea Saccani e Fabio Rossa, dello studio “Area 17”, per la direttrice dell’ufficio “Gestione del territorio” del Comune di Bolzano, Daniela Eisenstecken, e per il giornalista pubblicista Lorenzo Barzon.
Che cosa viene loro imputato? Vediamo i dettagli.
Le accuse contestate a Benko e Hager sono molto gravi e nel’ordinanza il Gip usa parole molto dure. Benko viene indicato come “capo del sodalizio, grazie al suo potere economico, uno dei promotori dell’associazione per delinquere, rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato con Heinz Peter Hager”. Quest’ultimo viene indicato come promotore, insieme a Paolo Signoretti, del sodalizio, inferiori a Benko ma dotati di piena autonomia nell’opera di infiltrazione del tessuto economico-sociale altoatesino e trentino.
Il giornalista Lorenzo Barzon viene descritto come “uomo di ficucia di Hager, del quale eseguiva pedissequamente gli ordini (...) inserito nel contesto istituzionale altoatesino, diventando consigliere personale del sindaco di Bolzano”.
Gli architetti Andrea Saccani e Fabio Rossa, sarebbero stati “partecipi dell’associazione (...) fornendo supporto agli altri affiliati” ed “eseguendo le direttive di Hager”.
La dirigente del Comune di Bolzano, Daniela Eisenstecken, viene indicata come “partecipe dell’associazione per delinquere”; “grazie al suo incarico dirigenziale riusciva a rilasciare autorizzazioni senza rispettare le formali procedure”.