La strage sul lavoro: 25 morti da inizio anno in Trentino Alto Adige
La 72ma giornata in memoria delle vittime celebrata dall’Anmil. Spinelli: «Serve uno sforzo in più»
TRENTO. Non si ferma la strage sul lavoro. Sono 677 le vittime nel 2022 in Italia: il Trentino Alto Adige maglia nera, secondo solo alla valle d’Aosta, con 25 morti, di cui 14 in Alto Adige.
Ieri (9 ottobre) la 72ma giornata nazionale in memoria delle vittime, celebrata dall’Anmil, l'associazione mutilati e invalidi del lavoro, con una corona deposta in Largo Pigarelli. Tra i settori più colpiti ancora una volta ci sono agricoltura, edilizia, industria e artigianato, ha spiegato la presidente di Anmil di Bolzano Carla Bigarello.
“Siamo consapevoli che per quanto impegno si ponga per arginare questo fenomeno, non è mai abbastanza e non è mai per sempre”, ha detto l’assessore provinciale al lavoro Achille Spinelli. “Facciamo nostre le parole del Capo dello Stato, quando definisce questo fenomeno “inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”. La Provincia autonoma di Trento, nell’ambito delle proprie competenze e nell’intento di far convergere gli sforzi di tutti gli attori che possono concorrere ad affrontare il problema, non ha mai fatto venir meno l’attenzione, ma - come rimarcato solo pochi giorni fa in occasione dell’ultima riunione sul tema - occorre mettere in campo uno sforzo supplementare sui campi della prevenzione e della formazione, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, compresa la leva della premialità per cercare di diffondere con l’esempio le buone pratiche che devono diventare preziose abitudini e precisa consapevolezza di quanto sia importante il lavoro ma, soprattutto, quanto sia indispensabile il lavoro sicuro”