Il caso

La Porsche a Patrimonio del Trentino diventa un caso politico

Dopo il servizio di “Piazza Pulita” arriva l’interrogazione provinciale di Alessio Manica: «Una vicenda oscura»



TRENTO. Una Porsche Macan alla Patrimonio del Trentino. È la scoperta fatta da “Piazza Pulita” nel corso della sua ultima puntata e che ora è diventata oggetto di una interrogazione provinciale firmata da Alessio Manica (Pd).

Scrive Manica: «Recentemente un programma televisivo sulla rete commerciale “La 7” ha approfondito il tema di alcune indagini che pare coinvolgano il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Come noto quest’ente è chiamato a gestire anche parte non irrilevante dei beni che vengono sequestrati dalle Forze dell’Ordine a criminali di varia natura. Fra quei beni spiccano molte automobili lussuose, consegnate poi, in via preferenziale, alla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e ad altre Amministrazioni dello Stato per attività di istituto, oppure possono essere vendute per il tramite di aste pubbliche o assegnate ad enti benefici.

Dal servizio giornalistico emerge però tra le altre cose che il direttore di tale Agenzia avrebbe consegnato uno di questi particolari automezzi all’attuale presidente della società per azioni “Patrimonio del Trentino”, già capo di gabinetto dell’attuale Presidente della Regione, presumibilmente in virtù di rapporti di cordialità correnti fra i due responsabili istituzionali; anche se non pare esistere alcuna indicazione di legge in proposito riguardante la possibilità di cessione, a qualsiasi titolo, di automezzi oggetti di sequestro giudiziario ad enti o società per azioni, come nel caso appunto di “Patrimonio del Trentino s.p.a.”.

Ma se questa è la situazione, come mai il direttore dell’ Agenzia delle Dogane e Monopoli si fa ritrarre sorridente mentre consegna le chiavi di una potente Porsche modello “Macan”, del valore di circa novantamila euro, al presidente della suddetta società per azioni?

Francamente, la vicenda appare piuttosto oscura ed a poco servono le dichiarazioni rese dallo stesso alto funzionario pubblico, il quale sostiene come le assegnazioni servano ad evitare i costi di deposito e manutenzione degli automezzi posti sotto sequestro, perché anche se ciò corrispondesse alla realtà, appare comunque difficilmente giustificabile la consegna della citata autovettura al presidente di “Patrimonio del Trentino spa”.

Ad oggi non risulta allo scrivente che ne l’interessato ne la Giunta abbiano sentito la necessità di smentire o chiarire quanto trasmesso dalla rete nazionale.

Nel rammentare qualche altro inciampo nel quale pare incorso il presidente della società trentina, al punto che un componente del consiglio d’amministrazione della stessa si è dimesso nei mesi scorsi sostenendo la completa incompetenza dei vertici societari e nel ricordare come lo stesso presidente di “Patrimonio del Trentino spa” sia anche il “direttore emerito” di quel “Milton Friedman Institute” che, in passato e per bocca del suo direttore esecutivo, incoraggiava la “disobbedienza fiscale”, viene da chiedersi se il presidente di “Patrimonio del Trentino spa” sia veramente all’altezza del compito assegnatogli dalla Giunta provinciale o se non sia il caso di provvedere alla sua rimozione, prima che lo impongano ulteriori accadimenti», conclude Manica.













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