La Finanza dona alla Caritas le mascherine sequestrate
Si tratta di 114 dispositivi del tipo Ffp2 che erano state messe in vendita con certificazioni irregolari da una farmacia trentina
TRENTO. I Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Trento, nell’ambito delle attività volta ad intercettare eventuali fenomeni fraudolenti ed illeciti connessi alla produzione, importazione, distribuzione e commercio di dispositivi medici o di protezione individuale, ha eseguito, nel periodo della fase 1 dell’attuale emergenza epidemiologica, una serie di servizi mirati al controllo della regolarità della immissione in commercio di prodotti medicali e comunque atti alla prevenzione e contenimento del contagio da COVID19.
In tale contesto, le Fiamme Gialle trentine hanno proceduto, nel mese di aprile, al sequestro amministrativo di oltre 24.000 mascherine, importate dalla Repubblica Popolare Cinese con “certificazioni di conformità” mancanti, per violazioni che prevedono l’applicazione della sanzione amministrativa da € 13.000 a € 78.000.
I prodotti sequestrati, tutti fabbricati in Cina, risultavano importati e commercializzati con certificazioni “CE” non valide, senza che i titolari delle imprese avessero ottenuto le autorizzazioni previste, quale deroga alla normale disciplina autorizzatoria, nel c.d. decreto “Cura Italia”, che ha introdotto procedure più snelle per l’ottenimento delle autorizzazioni alla commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e di dispositivi medici.
Fra i prodotti irregolari sequestrati, vi è un lotto di 114 dispositivi di protezione individuale (DPI), dichiaratamente del tipo “FFP2”, rinvenuti in vendita presso una nota farmacia cittadina, per le quali, l’Autorità competente – la Camera di Commercio di Trento, ha convalidato il sequestro effettuato e, constatata l’inottemperanza della citata farmacia alla regolarizzazione dei prodotti, ne ha, successivamente, disposto la definitiva confisca.
Acquisito il provvedimento di confisca, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Trento ha disposto la donazione dei DPI in parola ad ente senza scopi di lucro, che è stato individuato, su segnalazione della Curia di Trento, nella Caritas cittadina.
In questi giorni si è quindi proceduto alla materiale donazione delle citate mascherine alla Caritas di Trento, consegnandole nelle mani del suo rappresentante Alessandro Martinelli, per l’utilizzo da parte degli operatori della stessa che sono a diretto contatto con le persone bisognose che vi si rivolgono.
L’attività condotta dalle Fiamme Gialle trentine costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo, quale unica Polizia Economico Finanziaria protesa, tra l’altro, alla tutela del Bilancio dello Stato e degli Enti locali ed alla salvaguardia dei singolo cittadino/consumatore, oltre che alla tutela della libera concorrenza, contrastando la commercializzazione di prodotti non sicuri che, oltre a generare illeciti benefici patrimoniali in danno dei commercianti onesti, che subiscono lo svantaggio concorrenziale fraudolento, possono essere potenzialmente nocivi per i consumatori in quanto non rispondenti ai previsti standard di sicurezza.